LA TRISTEZZA DI DENIGRARE PER POTERSI AFFERMARE
Leggo post indignatissimi contro i ragazzi bulli, come se provenissero da un’altra galassia: non c’è un solo genitore, un coetaneo, una qualsiasi persona che ammetta di essere stata (o di essere) un’ idiota che, nel corso della sua vita, ha preso in giro un’altra persona. Allora, per onestà intellettuale, confesso di esserlo stata io, quando ancora il termine era sconosciuto. Ricordo una compagna di classe: vestiva in modo stravagante, aveva un’acconciatura con la cresta, interveniva con commenti fuori luogo e fuori tempo, si esprimeva solo in dialetto. Era quasi un dovere tenerla lontana dal gruppo, ridere di lei, commentare con battutine i suoi interventi in classe. Avevo tredici-quattordici anni e questa ragazza non mi aveva fatto assolutamente nulla di male. Non si è suicidata, ha cambiato scuola dopo essere stata bocciata. Avevo dimenticato questa mia compagna di classe, semplicemente perché non ce l’ho mai avuta con lei, ero una ragazzina idiota che aveva bisogno di denigrare gli altri per potersi affermare. E non ho mai pensato, neanche per un istante, alle possibili conseguenze della mia stupidità. Non ho nulla da dire a mia discolpa: avevo tredici anni ed ero idiota, incapace d’immedesimarmi in quella ragazzina alla quale stavo sicuramente facendo del male. Oggi combatto il bullismo, sono accanto alle vittime, sono una docente, una madre, una donna, un essere umano che sta dalla parte del debole. Però ricordo che anch’io ho sbagliato, che avrei potuto spingere quella mia compagna al suicidio se solo fosse stata più debole. Mi stupisco che FB sia un luogo in cui i bulli sono sempre gli altri, dove siamo tutti giudici pronti a comminare pene durissime a persone che non siamo mai noi, non sono mai i nostri figli. Mi stupisco di un’umanità indignata che non ha mai, neanche una volta preso in giro qualcuno perché troppo grasso, troppo magro, troppo basso, troppo qualsiasi cosa. Avrei dovuto essere punita allora ed educata al rispetto, a riflettere sul peso di ogni parola. a sapermi mettere nei panni dell’altro. Poi, mi capita di leggere post pubblici di adulti che vomitano odio verso un personaggio, un politico, un tifoso di un’altra squadra, una persona che la pensa in maniera differente o ha una nazionalità diversa. Sono le stesse che chiedono pene esemplari per i bulli? Ruttano violenza davanti ai propri figli, guardando un telegiornale, e invocano condanne dure per questi figli di nessuno?L’unica bulla ero io.
