LE SUORE DI CLAUSURA POTRANNO USARE I SOCIAL NETWORK

LE SUORE DI CLAUSURA POTRANNO USARE I SOCIAL NETWORK

DI CLAUDIA SABALa vita delle suore di clausura non è più quella di una volta.Con il passare del tempo, era stata loro concessa qualche piccola libertà.Adesso però, ilVaticano ha diffuso nuove nome di comportamento per la vita delle suore di clausura ufficializzando in parte, quelle piccole libertà raggiunte.Nelle norme infatti, si legge che, se pur con “sobrietà e discrezione”, è permesso l’uso dei social e dei mezzi d’informazione.Sarà compito del Convento di appartenenza, stabilire le modalità con cui andranno usati tali mezzi.Il Vaticano chiede alle monache di avere lamaturità e lacapacità di usare con discernimento le nuove tecnologie con l’intento, in ogni caso, a salvaguardare ciò che nella vita di una monaca di clausura è ritenuto indispensabile: il silenzio e il distacco dal mondo.Non si può stare soli con Dio se la quotidianità porta a vivere nel mondo.I mezzi d’informazione dovranno quindi, essere “dosati e usati” con discrezione sia riguardo ai contenuti che alla quantità delle informazioni che non dovranno mai essereoccasione di evasione, dalla vita fraterna. Il Vaticano lo ribadisce nell’Istruzione ‘Cor Orans’ della Congregazione per gli istituti di vita Consacrata:“L’uso dei mezzi di comunicazione, per motivo di informazione, di formazione o di lavoro, può essere consentito nel monastero, con prudente discernimento, ad utilità comune”.L’Istruzione è stata presentata da monsignor José Rodríguez Carballo, segretario della Congregazione spiegando che nel mondo “ci sono in questo momento 37.970 suore di clausura, non poche in questo contesto di crisi vocazionale”.Il numero delle suore di clausura, così come quello dei preti, è sceso drasticamente con il passare degli anni ma, secondo la Santa Sede, ciò non deve portare al radicale cambiamento dello stile di vita imposto a chi decide di consacrarsi a Dio.Le regole vengono mantenute, ma diventano più morbide rispetto al passato.Per le suore di clausura si aprono quindi le porte di Twitter, Facebook e del web in generale, purché ciò non intacchi il silenzio della loro vita di preghiera.