IL GOSPEL CONTRO LE INGIUSTIZIE DI RY COODER (71 ANNI)

IL GOSPEL CONTRO LE INGIUSTIZIE DI RY COODER (71 ANNI)

https://youtu.be/x-jtGorNE7QDopodomani, 11 maggio, esce “The Prodigal Son”, il nuovo cd di Ry Cooder, a distanza di sei anni dal suo ultimo lavoro. Un raccolta di undici canzoni, perlopiù blues, ballate e gospel “vintage”, come questa “Straight Street” del quartetto vocale nero The Pilgrim Travelers, riproposte in una chiave moderna ma rispettosa, con una strumentazione ridotta all’osso. Solo tre i brani originali composti da Cooder, il quale, nel presentare il cd, ha ricordato che da ragazzo avrebbe voluto suonare il banjo in una band bluegrass, alla maniera di J.D. Crowe. Non accadde e forse è stato meglio così. Oggi 71enne, il chitarrista/cantante californiano, ma di origine italiana, continua a ispirarsi alle radici della musica popolare americana per condurre un personale viaggio capace di intrecciare echi religiosi e storie di povera gente, racconti di ingiustizie, razzismo e dignità. Il sound è scabro, minimalista, senza ornamenti e sovra incisioni, quasi “dal vivo”, come attesta il video che trovate in alto. Cooder, che vediamo suonare in sandali, occhiali e berretto di lana azzurro, è un artista che bada all’essenziale, anche nel cosiddetto look: l’ha sempre fatto, spesso curiosando nelle tradizioni popolari di altri Paesi, scoprendo artisti dimenticati, ma restando fedele a quel blues, sia pure declinato nelle sue varie forme (bianco, nero, acustico, country, rock, jazz), che continua a indicargli la tormentata strada verso la parola di Dio.