IL REVIVAL DEI 49 MILIONI

IL REVIVAL DEI 49 MILIONI

Sintesi della lettura dei quotidiani in 10 punti (servizio pubblico per chi non ha tempo): Vicenda dei 49 milioni: gran revival di accuse alle “toghe rosse” e del teorema secondo il quale se uno ha il consenso popolare è al di sopra della legge. Non si registra tuttavia, da parte dei pentastellati, lo stesso sdegno di quando il suddetto teorema era brandito da Berlusconi. Dev’essere una condizione interessante trovarsi, nello stesso giorno, a proporre il “Daspo a vita per i corrotti” e a difendere l’alleato perché i 49 milioni “sono una storia vecchia”. A me “a vita” e “è una storia vecchia” non sembrano concetti coerentissimi tra loro, ecco. Soluzione caso Ilva: a parte il Fatto che esulta tipo Tardelli dopo il gol con la Germania, per il resto sui giornali c’è lo stesso imbarazzo di Fonzie quando per la prima volta è costretto a mettersi gli occhiali da lettura (citazioni per un pubblico di anziani, entrambe). Errata corrige rispetto a ieri: la questione vaccini potrebbe avere una nuova serie nel palinsesto autunnale. Più che confermata invece la saldatura in Europa tra centrodestra e sovranisti xenofobi, lo dice senza giri di parole alla Stampa il candidato del Ppe alla Commissione, Weber. Finisce quindi la sciocchezza che «destra e sinistra non esistono più». Nel senso che a non esistere più è solo la sinistra. Nel suo piccolo, Toti vuole fare anche la saldatura de noantri e propone la fusione tra Forza Italia e Fratelli d’Italia. Nell’intervista (sempre alla Stampa) dice che ha appena pranzato con la Meloni poi cita Mao Tse-Tung. A proposito di sinistra, sì lo so che il papa vuole mandare gli omosessuali dallo psichiatra da piccoli, ma l’intervista di Bergoglio sul Sole 24 ore è lo stesso da leggere, almeno se non vi siete mai filati l’enciclica «Laudato Si’» su lavoro e ambiente, roba di tre anni fa che diceva anche un sacco di cose di sinistra (sicuramente più a sinistra di Calenda, ecco). No, non sono cattolico. “#Instacomizio” di Renzi alla Festa dell’Unita, qualunque cosa significhi. Ha detto che lui è stato «fatto fuori due volte dal fuoco amico» poi ha aggiunto «che alla Festa dell’Unità non si fanno polemiche interne». Trovare la connessione. Libero propone Gianni Minoli alla presidenza della Rai. Minoli alla presidenza Rai è uno di quegli infiniti tormentoni tipo Borges per il Nobel, Tom Cruise per l’Oscar e Spadolini al Quirinale. Comunque auguri. Se il Messaggero avesse seguito tutti gli scandali romani come sta seguendo quello del costruttore Parnasi, sarebbe il più straordinario e combattivo quotidiano d’inchiesta del mondo. Casualmente Parnasi è concorrente e nemico giurato del costruttore proprietario del Messaggero.