A OTTO ANNI VINCE LA LEUCEMIA. MA NON IL PREGIUDIZIO NO-VAX
Otto anni e nel fisico la sofferenza di un adulto.Di un uomo che ha vissuto gran parte della sua vita.E’ questa la storia di Andrea, nome di fantasia, bambino del trevigiano, che dalla vita ha ricevuto in dono più dolori che gioie. Eppure il suo arrivo in famiglia, ha contribuito a cementare quell’unione di mamma e papà, già resa indissolubile dalla nascita della sorellina, più grande di qualche anno.Ma quel maschietto, così grazioso e delicato portava una ventata di freschezza, di felicità rinnovata.Quella che solo il profumo di un neonato riesce a dare.Era timido Andrea, alle pedalate sul triciclo e alle corse nel parco preferiva i giochi in cameretta, in compagnia di qualche amico e dell’onnipresente sorella.Si stancava facilmente e altrettanto facilmente si ammalava.Farlo mangiare era un’impresa, cresceva in altezza ma secco come un chiodo. Poi i primi sospetti che qualcosa non andasse per il verso giusto. Da un controllo più accurato e da analisi specifiche, la sentenza:leucemia. Il tumore più diffuso dell’età infantile,quel cancro che colpisce circa 5 bambini ogni 100.000 abitanti aveva aggredito le cellule del sangue di Andrea. Da quel momento è tutto un susseguirsi di controlli, verifiche, analisi su analisi come previsto dal protocollo sanitario in casi simili. Diverse sedute di chemio epoi il trapianto di midollo, donato dalla sorella che gli ha salvato la vita.Una lunga convalescenza e la voglia di essere‘normale’. Di vivere la spensieratezza dei suoi bellissimi otto anni. Giocare con gli amici, fare merenda con loro,andare a scuola con loro. Ma ecco aprirsi un nuovo capitolo. Fatto di imprevisti, di paure, di divieti. E di rinunce.Nella sua classe ci sono diversi bambini “no vax”, vale a dire alunni che non hanno adempiuto agli obblighi vaccinalie lui, senza le difese immunitarie adeguate, rischierebbe di morire.Nella classe a fianco, ce ne sono altri tre, inutile, pertanto qualsiasi spostamento.Una nuova rinuncia per Andrea. Dolorosa.Proprio adesso che si stava aprendo alla vita.“Ora dovrà cercare una classe di bambini vaccinati, lontano dal paese”, è l’unica alternativa”, racconta la dottoressa che lo ha in cura, alquanto indignata per il fatto che in Italia si preferisca fare di testa propria, o seguire false credenze, non vaccinando i propri figli, incuranti del fatto che così mettono a rischio la vita di chi non può, come Andrea e tanti altri bambini impossibiliti ad adempiere agli obblighi vaccinali.Ha vinto un terribile cancro Andrea. La sua battaglia più dura comincia adesso. Contro il pregiudizio
