ACAPULCO, POLIZIA DISARMATA

Era già avvenuto in altre località del Messico, solo che stavolta fa ancora più notizia perché coinvolge Acapulco, unavolta stella del jet set ed oggi teatro di narco-guerra. L’intera polizia locale della cittadina sul Pacifico è sotto inchiesta, gli agenti sono stati disarmati e almeno tre ufficiali indagati per omicidio. Per le autorità il Dipartimento è troppo compromesso e corrotto, piagato da infiltrazioni massicce del crimine. Il controllo è ora nelle mani di militari e polizia federale. L’operazione dei marinesReparti dei marines – l’unità scelta appoggiata dagli Usa nella lotta ai cartelli – e poliziotti venuti da fuori hanno lanciato l’operazione che ha di fatto messo fuori gioco l’intero Dipartimento locale. Un’iniziativa diretta dalla magistratura in risposta a delitti non risolti, storie di rapporti tra funzionari e network della droga. Tutto questo mentre bande rivali si sfidano con agguati, attentati, incursioni punitive, eliminazioni di spacciatori e informatori. Nel 2017 Acapulco ha registrato – dicono i dati ufficiali – oltre 2300 delitti collegabili al crimine organizzato, una parte delle quasi 30 mila vittime a livello nazionale. Numeri spaventosi equiparabili a quelli del conflitto siriano. Anzi, per certi aspetti gli atta barbari commessi dai sicari sono ancora più efferati. Le uccisioni sono così frequenti che spesso gli obitori sono saturi, i medici legali non riescono a tenere il passo. Infatti, di recente, nello Stato di Jalisco hanno impilato 257 cadaveri non identificati in un paio di camion frigoriferi. Al servizio dei banditiIl problema della fedeltà delle istituzioni e della loro credibilità non è limitato certo ad Acapulco. Gli eccidi commessi dai pistoleri al servizio dei padrini – piccoli e grandi – si sommano alle sparizioni di sospetti, episodi dove di frequente sono coinvolti esponenti delle forze dell’ordine. Commissariati, piccoli posti di polizia ma anche entità più importanti diventano il lungo braccio del cartello, lo aiutano nell’eliminazione di avversari o concorrenti. Il dramma degli studenti di Iguala e il caso dei tre italiani svaniti dopo essere stati fermati da una pattuglia rappresentano la prova dell’asse che mette insieme banditi e uomini della legge.