ALLA FINE SALVINI HA FATTO UNA SCAPPATA AL LIDO E IL “MADRINO” RIONDINO EVITA L’INCONTRO

Aveva deciso, anche per l’esibito disinteresse nei confronti del cinema italiano s’intende “di sinistra”, di non farsi vedere al Lido per la tradizionale passerella cara ai politici di ogni governo appena insediatosi. Tanto è vero che le forze dell’ordine avevano escluso la sua presenza per l’inaugurazione della Mostra. Era a Venezia solo per un’iniziativa concordata con il governatore e compagno di partito Luca Zaia.Ma poi la sortita di Michele Riondino, il “madrino” della Mostra, lesto a dichiarare che avrebbe volentieri evitato di incontrare il ministro dell’Interno nel caso l’avesse incrociato al Palazzo del cinema, “perché non mi rappresenta e non rappresenta la gran parte degli italiani che non l’hanno votato”, non poteva non far cambiare idea a Matteo Salvini. Tanto per ribadire il principio e ribattere all’attore, peraltro elettore dei Cinquestelle, già redarguito di prima mattina con un incongruo twitter che lo definiva “tal Michele Riondino” e lo mostrava in una foto accanto ad Asia Argento, come se fosse un crimine. Infatti, senza partecipare alla cerimonia d’apertura della Mostra per mostrarsi invece con la fidanzata Elisa Isoardi in teneri atteggiamenti, il capo leghista ha camminato sul far della sera nel tratto di strada tra il Palazzo del cinema e l’Hotel Excelsior, ha ricevuto pure una discreta dose di applausi, anche perché giocava in casa con gli autoctoni, e alla fine s’è seduto al tavolo delle autorità, tra il presidente Baratta e il ministro Bonisoli, per l’affollata cena sulla spiaggia sotto la tensostruttura.Che Salvini perda tempo con queste scemenze fa un po’ sorridere; e tuttavia ha ragione Massimo Gramellini quando scrive, a proposito di certe sparate contro il presunto Male Assoluto: “Il guaio di questa astutissima politica è che a sentirsi disprezzato non è mai il bersaglio del disprezzo. Sono gli elettori. Non Salvini che se ne infischia, ma i sommersi e i salvinizzati”.