ALLUVIONI. DAL VENETO ALLA SICILIA: NON SERVONO SERMONI MA FATTI

ALLUVIONI. DAL VENETO ALLA SICILIA: NON SERVONO SERMONI MA FATTI

Oggi, in questo post, non pubblico la foto del disastro. Voglio che usiate la memoria perché quello che è accaduto ieri sera a Casteldaccia, nel palermitano, dove hanno perso la vita in 10, morti annegati in un casolare dove pensavano di stare al sicuro, è già accaduto altrove e accadrà ancora fino a quando non metteremo in sicurezza i nostri territori, fino a quando non saremo concreti nel rispondere ai cambiamenti climatici, fino a quando non investiremo soldi e energie nella difesa di madre terra. Non è la pioggia che uccide, è il cemento. Non è la pioggia che uccide ma è la mancata pulizia di fiumi, ruscelli, alvei. Io non dimentico quel vigile del fuoco che, all’alba del 6 maggio di 20 anni fa, vidi emergere dal fango di Sarno con sul braccio, avvolto da un lenzuolino di lino, il corpicino senza vita di un bambino. Non voglio più dire sempre le stesse cose dopo una tragedia. Non servono sermoni, servono fatti.