ANCHE AD ORMEA L’INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI HA FUNZIONATO
Se ne era parlato un anno fa, una storia nata in un comune del cuneese dove nonostante le parole d’ordine “prima gli italiani”, che spinse i cittadini di Ormea a fare una colletta per evitare che un albergatore, in gravi difficoltà economiche, adibisse la sua struttura ricettiva per ospitare migranti, successe qualcosa che cambiò radicalmente il clima in atto.Prima che gli ormeaschi mettessero in moto la raccolta, il sindaco decise di intervenire in prima persona e gestire direttamente la quota di migranti calcolata ed imposta dalla prefettura.Partì un processo d’integrazione, con risultati importanti, sia in termini sociali che economici, tanto che al momento della scadenza del rinnovo del permesso di soggiorno di un migrante che aveva imparato a fare il sarto e non c’erano gli estremi per rinnovarlo, la cittadinanza con in testa il primo cittadino si schierò dalla sua parte per cercare di risolvere la situazione.Una gestione più incentrata ad una convivenza dalle convenienze reciproche, rispetto alla rinascita di Riace attivata dal sindaco Domenico Lucano, ma pur sempre un modo civile di gestire con vantaggi una situazione che poteva creare duri ed inutili contrasti.Qualcosa che dovrebbe farci comprendere quanto sia utile in determinati casi organizzarsi, in considerazione del fatto che molti piccoli comuni in tutta Italia ormai abbandonati dai giovani e con gli anziani che lentamente si spengono, che potrebbero ritrovare una vitalità utile per tutti, per il territorio da manutenere, ripristinare abitazioni abbandonate e destinate ad un degrado senza ritorno.Insomma talvolta se si riuscisse ad andare oltre gli slogan, se si comprendesse che non si elimina un problema girandosi dall’altra parte o gridando all’invasione, forse si potrebbe riuscire anche parzialmente a sfruttare diverse opportunità che non saremo in grado di gestire da soli con le nostre forze a disposizione.
