ARGENTINA: CRISTINA KIRCHNER RINVIATA A GIUDIZIO PER CORRUZIONE

ARGENTINA: CRISTINA KIRCHNER RINVIATA A GIUDIZIO PER CORRUZIONE

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE A BUENOS AIRES Cristina Kirchner, expresidentaargentina, sarà processata per corruzione nel “caso dei quaderni”, una complicata vicenda di mazzette che coinvolge centinaia di manager di imprese private, ex funzionari e politici. Lo scandalo è emerso grazie agli appunti (annotati fitto fitto su quadernetti) dell’ex autista di Nestor Kirchner, marito di Cristina, a sua volta presidente dal 2003 al 2007 e morto nel 2010.Il pm Claudio Bonadio, il grande accusatore della famiglia Kirchner, ha chiesto anche l’arresto preventivo, per ora non possibile per l’immunità parlamentare di cui gode Cristina, attualmente senatrice.Cristina ha accusato la giustizia di funzionare “a richiesta” dell’attuale presidente Mauricio Macri, che la vorrebbe fuori gioco per le elezioni del 2019.Nel “caso dei quaderni” sono stati 37 i rinvii a giudizio, tra cui quello all’ex ministro della Pianificazione Julio De Vido.Secondo Bonadio, negli anni tra i 2003 e il 2007, durante il mandato di Nestor, il giro di mazzette era arrivato a 160 milioni di dollari.Paradossalmente, l’onda lunga dello scandalo è arrivata a toccare anche Macri e la sua famiglia. Il padre Franco, il fratello Gianfranco e il cugino Angelo Calcaterra (anche lui imprenditore) sono stati convocati da Bonadio per essere interrogati sulle imprese di famiglia.Le indagini stanno avanzando soprattutto grazie ai pentiti, ossia i primi imprenditori arrestati che hanno iniziato a dichiarare e a collaborare alla causa.Difficile non vedere un parallelismo con la causa “Lava Jato”, altra mastodontica e intricata vicenda di mazzette che, dal Brasile, ha scosso tutta l’America Latina.Anche in questo caso abbiamo un “grande accusatore” – il giudice Sergio Moro, attualmente ministro della giustizia brasiliano, responsabile dell’arresto dell’ex presidente Lula – e un ex capo di stato (Lula, appunto) che, se si fosse presentato alle elezioni, avrebbe vinto. Dalla sua cella nella città di Curitiba, dove dovrà scontare 12 anni, Lula si è dichiarato un ostaggio e non un condannato. Restiamo attesa di vedere quale sarà la strategia di comunicazione e di difesa di Cristina.