AVOLA: 50 ANNI FA LA STRAGE DEI BRACCIANTI

AVOLA: 50 ANNI FA LA STRAGE DEI BRACCIANTI

Due dicembre del 1968, cinquanta anni fa. La polizia spara in Sicilia, ad Avola, contro i braccianti che manifestano per ilrinnovo dei patti bracciantili. Muoiono Giuseppe Scibilia ed Angelo Sigona, altri 50 braccianti restano feriti. Per terra verranno raccolti tre chili di bossoli dei mitra chew hanno fatto fuoco.Dal mio libro “68 ce n’est qu’un début” il capitolo su Avola. Avola, Sicilia, profondo sud. Il 2 dicembre sono in piazza i braccianti, diecimila sono. Gli agrari neanche li vedono, c’è da firmare dei contratti, gli incontri sindacali vanno a vuoto. Si sciopera. E ad Avolai braccianti bloccano la circolazione sulla strada regionale. Per normalizzare il traffico, così si dirà poi, il signor questore di Siracusa ha inviato un’autocolonna di mezzi blindati, camion, jeep con novanta tra uomini e ufficiali. La polizia si esibirà in un’orribile sparatoria, la polizia spara.Ecco come Gianni Lo Monaco descrive gli eventi su “Paese Sera”:“La polizia ha aperto le operazioni con un lancio di bombe lacrimogene che hanno seminato lo scompiglio tra i manifestanti. Poi si sono uditi gli spari: raffiche brevi e continue di mitra”.“Il vicequestore di Siracusa, il dirigente del commissariato di Ps di Avola e altri funzionari e ufficiali di polizia hanno dichiarato che nessuno ha dato l’ordine di sparare”.Gianni Lo Monaco riferisce delle vittime:“I morti sono due braccianti: Giuseppe Scibilia di 46 anni di Avola e Angelo Sigona di 25 anni di Cassibile. Una cinquantina i feriti, di cui ancora non è stato possibile i nomi. Tre sono stati ricoverati all’ospedale di Siracusa, in gravi condizioni: Giuseppe Buscami di 45 anni, Giorgio Garofalo di 37 anni e Salvatore Agostino di 38. Gravissime le condizioni del Garofalo che è stato ferito da quattordici colpi di mitra al ventre. Garofalo è all’ospedale di Siracusa. Per tutti e tre i medici si sono riservati la prognosi. Altri due feriti sono Antonio Gianò e Paolo Caldarella”.In seguito emergerà un terzo ferito grave, Rosario Migneco di 59 anni, con una grave lesione alla testa e commozione cerebrale.“Lo sciopero dei braccianti – spiega il cronista – era cominciato una decina di giorni fa. Per la sua composizione era addirittura atteso il presidente della Confagricoltura. L’incontro fra le parti doveva avvenire martedì scorso, ma gli agrari non si erano presentati. L’esasperazione era forte. In questo clima è stata inviata la polizia…”.Segue la descrizione della mattanza:“Improvvisamente dagli agenti è partita una vera salve di bombe lacrimogene. Tutta la zona è stata avvolta in una nube acre di fumo. Appena la nebbia si è dissolta è avvenuta una scena allucinante: gli agenti si sono disposti in vere e proprie posizioni di guerra, cominciando un micidiale fuoco contro i braccianti. I loro colpi erano diretti soprattutto contro i serbatoi delle motociclette dei lavoratori, posteggiate lungo la strada. Moltissime motociclette andavano in fiamme: alcuni serbatoi esplodevano, rendendo la scena ancor più drammatica. Pochi minuti prima il sindaco di Avola stava parlamentando con alcuni ufficiali di polizia dicendosi disposto a far spostare i manifestanti dalla statale nella cittadina, in modo da non bloccare il transito.“E’ stata una battaglia vera e propria. Basti pensare che sono stati raccolti ben tre chili di bossoli. Un testimone oculare ha riferito: “E’ stata una guerra infernale…”. Molti feriti sono ora ricoverati all’ospedale di Noto, al pronto soccorso di Avola ed all’ospedale di Siracusa. Fra di essi vi sono anche agenti ed ufficiali di polizia. Oggi in tutta la Sicilia si svolgerà uno sciopero generale di tutte le categorie. Dalle ore 12 alle 18, proclamato dalla Cgil, dalla Cisl e dalla Uil”.Il Questore di Siracusa è stato messo a disposizione.Il ministro dell’interno Franco Restivo ha inviato il vicecapo della polizia Di Loreto.Il presidente Giuseppe Saragat ha chiesto un dettagliato rendiconto.La strage è di lunedì 2 dicembre. Mercoledì se ne discute alla Camera.Da Roma in aereo partono in missione speciale diretti a Siracusa 400 agenti del reparto Celere.Il governo Rumor tace, la sinistra – Pci, Psi e Psiup con la sinistra democristiana – chiede il disarmo della polizia.Ad Avola è proclamato lutto cittadino. Lutto anche a Trapani.A Milano il consiglio comunale viene sospeso in segno di lutto.A Roma inizia la due giorni degli studenti medi in sciopero. Una marea di ragazzi si riversa davanti al Colosseo e sui Fori Imperiali, all’altezza del cinema Rialto la testa del corteo composto da cinquantamila studenti medi incontra una delegazione della Federbraccianti che porta una bandiera listata a lutto. Il corteo arriva alla Sapienza, dove sono occupate le facoltà di Fisica e Chimica. Poi sui muri della Sapienza compare scritto: “Sicilia, due braccianti uccisi, chiedevano lavoro“.Lo sciopero dei medi, che si protrarrà per 48 ore, ha riguardato tutta Roma ma anche la provincia. A Lettere si ritrovano gli studenti di Appio, Tuscolano, Prenestino, Casilino e Tiburtino. In una seconda aula ci sono quelli di Parioli, Salario, Nomentano. A Fisica quelli di Prati, Monte Mario, Flaminio. A Matematica i ragazzi di Ostiense, Garbatella, Monteverde, Eur, Aurelio. A Chimica gli istituti del centro. Nel rettorato le scuole intorno a Termini, piazza Vittorio, San Giovanni, Santa Maria Maggiore, Colosseo.E’ un dispiegamento di forze assai articolato e vasto. Nell’assemblea generale che fa confluire tutti poi davanti alla Minerva giungono notizie di scioperi a Ostia (altri 3000 studenti medi), a Frascati (i 1200 dell’Iti), a Tivoli (i 630 del Volta), a Marino…In Sicilia intanto si sono fermati i lavoratori di SiracusaA Solarino, Priolo, Carlentini i braccianti fanno blocchi stradali. Anche la linea ferroviaria Catania Siracusa viene bloccata. Bloccata la statale a Floridia, su tutte le strade che collegano Augusta e Priolo alle altre località vengono eretti sbarramenti con i materiali più vari, sbarrate in alcuni punti anche le strade per Noto e Pachino, del tutto intransitabile la superstrada Catania Siracusa.Scioperi e manifestazioni si tengono un po’ ovunque in tutta Italia, a Milano e Genova si verificano scontri.A Genova vengono rioccupate le facoltà di Lettere e Magistero, poi le occupazioni si estendono anche alle facoltà scientifiche. Nel pomeriggio la celere carica gli studenti davanti alla prefettura. Altri scontri si verificano poi in via XX Settembre, sei i fermati.A Milano le cariche riguardano i manifestanti giunti di fronte alla Questura di via Fatebenefratelli. Cinquanta i feriti, un centinaio i fermati.In Sicilia gli agrari firmano il nuovo contratto provinciale valido per il siracusano, prevede un aumento del 6% della paga dei lavoratori degli agrumi e del 7% per quelli degli ortofrutticoli. In altre 45 province italiane gli agrari però non firmano.Il ministro dell’interno giustifica l’uccisione come una conseguenza del panico degli agenti, linea suggerita dal vicecapo della polizia Di Loreto che parla di “errore tecnico”.Deludente la discussione al Senato, evasivi i ministri Restivo (Interno) e Bosco (Lavoro).A Roma dopo la due giorni degli studenti si tiene uno sciopero generale al quale partecipano anche gli studenti. Tra gli slogan “Pagherete Avola”.Poi ecco Milano.Il 4 dicembre un grande corteo di studenti si dirige di nuovo sulla Questura di via Fatebenefratelli. Per un’ora la Questura viene assediata pacificamente, gli slogan sono duri. All’improvviso sbucano dalla Questura di corsa colonne di agenti della celere. Nascono scontri, che si allargano presto a varie zone di Milano.E’ in questo clima incandescente che nasce l’idea di contestare la prima della Scala, il 7 dicembre. E’ la prima col “Don Carlos” di Giuseppe Verdi, Milano ingioiellata è attesa per la serata. Alla Statale si preparano i cartelli da portare alla contestazione. Uno dice: “I braccianti di Avola vi augurano buon divertimento”.Alle sette e mezzo di sera quelli della Statale si raggruppano dunque in piazza della Scala. Sono trecento. Salvatore Toscano, riferisce Mario Capanna, constata: “Ecco la prova che lo spontaneismo è una mischia piena d’acqua”.Insomma la mobilitazione non è stata come si sperava.Passa una coppia ben vestita diretta al teatro, un primo uovo centra la spalla del cappotto dell’uomo e produce schizzi anche sull’abito dell’accompagnatrice. E’ l’inizio di un breve bombardamento a base di uova e cachi. Ne fanno le spese smoking e pellicce. La tensione sale.Allora Mario Capanna afferra un megafono e si rivolge ai poliziotti presenti. Dice: “Non ce l’abbiamo con voi, anche voi avete dovuto emigrare e vestire una divisa per il pane. Quattro giorni fa vi hanno fatto sparare su una folla di braccianti dove magari c’erano i vostri padri o i vostri fratelli. Adesso dovete stare qui al freddo per proteggere i ricchi…Bisogna farla finita con questa situazione. Bisogna lottare insieme per avere giustizia. Noi siamo qui per questo…”.La tv presente con una diretta fa sentire queste parole. Gli studenti che non sapevano della manifestazione si affrettano a raggiungere piazza della Scala. La massa aumenta, raddoppia, triplica. Ora gli studenti sono un migliaio.I comizi volanti proseguono, invadono anche la Galleria dove sono assiepate altre truppe di agenti. I concetti di fraternizzazione sono gli stessi. In Galleria un poliziotto si commuove. A Capanna che gli si è avvicinato dice: “Sono di Lentini”.Lentini è un paese vicino ad Avola.Mario Capanna sarà poi denunciato, con altri due studenti, per istigazione di militari alla disubbidienza e all’insubordinazione. Al processo sarà poi assolto.A Natale la Statale organizza poi una contestazione del consumismo di fronte alla Rinascente di piazza Duomo. Eccola la scena: in piazza Duomo c’è folla natalizia. All’improvviso sotto i portici della Rinascente nasce un tumulto. Un gruppo di studenti della Statale, prendendo spunto da uno sciopero nazionale delle commesse, sta contestando la mercificazione del Natale. Ci sono cartelli di condanna per la profanazione della nascita del Cristo. Si protesta anche per i bassi salari delle commesse a fronte dei ricchi acquisti fatti dalla borghesia milanese. Gli studenti discutono con le guardie della Rinascente, la discussione presto degenera e nasce un tafferuglio, interviene la polizia e porta via un gruppo di studenti.Pochi giorni prima, il 15, gli studenti di Sanremo avevano contestato l’incontro di pugilato per il titolo del mondo tra Fullmer e Benvenuti.Poi alla fine dell’anno di fronte alla Bussola, in Versilia, l’anno si sarebbe concluso nel peggiore dei modi.