BAVIERA: CROLLO DELLA CSU, VERDI AL 18%. LA DESTRA DI AFD ENTRA IN PARLAMENTO

BAVIERA: CROLLO DELLA CSU, VERDI AL 18%. LA DESTRA DI AFD ENTRA IN PARLAMENTO

Le prime proiezioni in Baviera potrebbero confermare che la CSU ha perso la maggioranza. Per la seconda volta dal dopoguerra, dovrà rinunciare al governo monocolore in Baviera. I primi dati confermerebbero che ha raggiunto il 35,5% perdendo però oltre dodici punti rispetto a 4 anni fa. I pronostici ipotizzano una cosiddetta “coalizione bavarese”: se il Partito conservatore locale i Freiheitlichen Waehler si confermerà all’11,5%, la Csu cercherà un’alleanza con loro e se non fossero abbastanza i seggi, eventualmente ci sarebbe un’aggiunta con dei liberali della Fdp, che dalle prime proiezioni hanno raggiunto il 5%. La “coalizione bavarese”, servirà anche all’attuale governatore della Baviera, Markus Soeder (Csu) che salverà così la sua poltrona. La sua prima dichiarazione è stata: “sconfitta”, aggiungendo che la Csu ha comunque “una responsabilità di Governo”. Ma i veri protagonisti della giornata sono i Verdi, che con il 18.5% raggiungono un risultato storico. Alle ultime elezioni si erano confermati al’8,5%. L’Afd arriva invece all’11% assicurandosi così l’ingresso nel Parlamentino regionale. Pesante la sconfitta della Spd che dimezza letteralmente i voti e crollano: dal 20,6% al 10, rispetto alle elezioni del 2013. Il governatore cristianodemocratico dell’Assia, fedelissimo di Angela Merkel, Volker Bouffier, ha dichiarato apertamente in un’intervista presentata stamane sulla Welt: “la Csu non ha aiutato molto la reputazione dell’alleanza Cdu/Csu”. La Baviera, per molte circostanze potrebbe rivelarsi un’elezione cruciale per i destini della regione più ricca della Germania, ma anche per quella del Governo di Angela Merkel. In questa elezione viene sancita per la seconda volta nella storia, la perdita della maggioranza dei voti da parte della Csu. La causa principale era proprio di quel Horst Seehofer che era riuscito a riconquistarla nella scorsa legislatura. Molti ritengono il ministro dell’Interno ed ex governatore del Land il colpevole del pessimo risultato della Csu; la motivazione è stata una politica aggressiva sui profughi che avrebbe portato così una valanga di voti all’Afd e spaventato molti elettori che oggi con il voto preferiscono ai cristianosociali, un Partito conservatore come i Freien Waehler che non ha mai reso una fissazione la questione migratoria. Lo storico rivale Markus Soeder, Governatore della Baviera, ha sempre cercato di colpevolizzare Seehofer, definendolo unico responsabile della debacle della Csu. Anche se secondo Bild, i due avevano già decretato un patto di ferro per assicurarsi le poltrone. Un patto che sicuramente subirà l’incursione del capogruppo del PPE, Manfred Weber. Lo stesso esponente dell’ala moderata del Partito, potrebbe focalizzare l’attenzione sulla leadership del Partito sin da domattina. Entrambi vengono ritenuti colpevoli del successo dei Verdi. Non sono piaciute agli elettori le parole d’ordine contro i profughi di Seehofer e del governatore della Baviera Markus Soeder. Un sostegno forte del voto ambientalista potrebbe arrivare dalla Spd, che oggi potrebbe rischiare un’altra, storica sconfitta. Tra le probabili coalizioni ci potrebbero essere: a Monaco soprattutto Csu/Freie Waehler/Fdp, l’alleanza tra le due forze conservatrici conservatori e la Fdp. Avendo delle differenze irrisorie i due partiti hanno la possibilità di accordarsi su temi centrali. Anzitutto questa combinazione garantirebbe a Soeder la sopravvivenza alla guida della Baviera. Ma l’ipotesi che più gratifica i politologi di mezza Germania, è quella tra Csu e Verdi. L’alleanza tra conservatori e ambientalisti finora vista come un’utopia, ha già mutato tale sensazione in altre città e regioni. Un esempio fattibile è “l’Autoland”, Baden-Wuerttenberg, sede di Daimler e Porsche e fulcro dell’industria automobilistica tedesca, dove il governatore verde, Kretschmer, governa da un paio di anni con la Cdu. In Baviera restano comunque ancora molte riluttanze, Tant’è che il capogruppo Thomas Kreutzer continua ad escludere un’alleanza del genere; la Csu già ha avviato un dialogo per un’alleanza con gli ambientalisti. Avvenuta a Berlino, durante i negoziati per il Merkel IV con la coalizione Giamaica, lo scorso inverno risultata poi una disfatta per il no dei Liberali e non per screzi tra Csu e Verdi. Di fatto, se in Baviera emergerà un’alleanza tra cristianosociali e il Partito della giovane e carismatica Katharina Schulze, sarà la “final destination” per i Verdi che avranno raggiunto il centro dello spettro politico. Quanto alle ripercussioni su Berlino del voto in Baviera: non è un caso che stamattina Volker Bouffier abbia rilasciato un’intervista: Nessuno a Berlino pensa ormai che un disastro della Csu in Baviera possa compromettere seriamente la cancelliera. Forse è questo il motivo che porterà Seehofer alla “gogna” e permetterà alla Csu di scaricare le colpe su qualcuno. Come non assolutamente prevedibile la rielezione di Soeder. Altra storia sarà per le elezioni che si svolgeranno tra due settimane nel Land di Wiesbaden e Francoforte, dove, se dovesse cadere il governatore dell’Assia, la Merkel potrebbe finire nella bufera, al congresso della Cdu di dicembre. Angela Merkel ha già espresso la volontà di non voler separare il ruolo di capo del Governo da quello di presidente della Cdu, invece probabilmente sarà costretta a cedere il ruolo di leader del Partito.