BIMBO DISABILE, A SCUOLA, CON LA FACCIA RIVOLTA AL MURO

BIMBO DISABILE, A SCUOLA, CON LA FACCIA RIVOLTA AL MURO

DI CLAUDIA SABACosa avrà provato quel bambino disabile, seduto nel suo banco con la faccia rivolta al muro?Ogni giorno, per ore ed ore.Tutto ciò, solo per un ‘esperimento’.È accaduto a Crotone, nella scuola primaria statale ‘Maria Montessori’.A denunciare la storia è il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.Lo ha segnalato sul suo profilo Facebook, dopo che il papà del bambino gli aveva raccontato tutto in una lettera.Il dirigente della scuola e il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale hanno già attivato tutte le procedure previste dallaLegge e sanzionare così i responsabili di questa ingiustizia.Marziale si rivolgerà invece, alla magistratura dei minorenni.La scuola non commenta.Per il momento, bocche cucite.Qualsiasi cosa accadrà, resta l’immagine di un bimbo umiliato, spaurito, isolato da tutti, con la faccia rivolta al muro, seduto in un banco che da’ le spalle alle maestre e ai compagni.Era stato il padrea notare che qualcosa non andava per il verso giusto.Una mattina, per caso.Non aveva dato subito peso a quel gesto inconsueto di suo figlio.Si accorge invece, neigiorni successivi, che il gesto di suo figlio è automatico e a quel punto, chiede spiegazioni.Le maestre parlanodi un esperimento della maestra di sostegno, mai denunciato però, dalle altre, al capo d’Istituto.Cosi, scrive al Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Calabria, che riferisce:“Una scuola prestigiosa come la ‘Montessori’ di Crotone non è in discussione, lo sono coloro i quali hanno leso i diritti di un bambino con modalità degne del più oscuro medioevo”.E annuncia inoltre, che relazionerà sull’accaduto, le autorità competenti.Ma non c’è relazione che tenga, davanti ai colori mancati negli occhi di un bimbo.Non c’è nulla che possagiustificare quel bancomesso al contrario che una maestra di sostegno ha imposto a un bambino, solo per un esperimento.Perché la scuola è un’altra cosa.La scuola è inclusione, è accoglienza, è come un soffio di vento che avvolge ma non stringe.È una coperta che scaldanei giorni più freddi dell’inverno.E tutto ciò che lascia, durante e dopo, è amore.