CLAUDIO FAVA MINACCIATO CON UN PROIETTILE DENTRO UNA BUSTA
A differenza degli italiani, i mafiosi e i loro protettori sono gente seria, sanno distinguere benissimo quelli che la lotta alla mafia la fanno a parole da chi la guerra la fa sul serio. Per questo, trent’anni e passa dopo la prima minaccia, sono ancora lì a prendersela con Claudio. Claudio Fava, che hanno cercato di ammazzare tre volte dopo aver ammazzato il padre. Claudio che alla mafia ha rotto le palle da giornalista e ha continuato da politico. Claudio che non ha mai avuto paura di loro, e mai ne avrà, pure se gli recapitassero un Tir carico di tritolo. Per gli altri, i Nuovi Detentori del Bene, Claudio è solo un esponente della vecchia classe politica, uno a cui togliere la pensione e la scorta, privilegi della casta. Per i mafiosi invece è un nemico serio, uno da levare di mezzo. Vorrei che i siciliani avessero la stessa lucidità che ha la mafia, imparassero a distinguere non tra vecchio e nuovo – categorie da quattro soldi – ma tra parolai e politici veri, tra uomini e ominicchi. Tra Claudio e gli altri.
