GLI STATI UNITI E IL DISORDINE MONDIALE

GLI STATI UNITI E IL DISORDINE MONDIALE

1) COLPISCILI TUTTI PER EDUCARNE ALCUNIIl governo americano ha deciso negli ultimi tempi: di uscire dalla Commissione Onu per i diritti umani; di tagliare drasticamente i finanziamenti alla stessa Onu in particolare quelli destinati ad aiuti umanitari e a progetti di sviluppo; di compiere uguale operazione nel bilancio dell’Amministrazione; e, dulcis in fundo, di tagliare drasticamente i fondi destinati ai palestinesi, direttamente o attraverso l’Unrwa.L’Adidas, in conformità alle sanzioni introdotte dall’amministrazione nei confronti dell’Iran ha ritirato, alla vigilia dei mondiali, la propria fornitura di scarpe agli atleti iraniani. Uno dei tantissimi esempi di embargo su prodotti di uso civile dall’aprile scorso in poi. Il governo americano ha garantito. in prima persona, il proprio pieno appoggio ai manifestanti iraniani, in vista della caduta del regime. E, infine, combinazione, sta iniziando nel paese un ciclo di attentati terroristici, certamente non di matrice locale.Il governo americano, senza consultazioni preliminari con la controparte e ignorando totalmente e volutamente il WTO e le sue procedure, ha avviato una guerra commerciale e senza esclusione di colpi con la Cina.Quale è, ora, il filo rosso che lega tutte queste iniziative?Ce ne sono sostanzialmente tre. Sui primi due, su cui avremo occasione di tornare, le necessarie anticipazioni. Parleremo di unilateralismo: anzi della sua versione estrema e propriamente catastrofica; non solo si ignorano istituzioni e regole ma si procede come se l’obbiettivo fosse quello di distruggerle; si prendono decisioni di grave portata ma senza prendersi nemmeno la briga di motivarle in modo decente. E parleremo anche della visione dell’ordine (si fa per dire) internazionale come un gioco a somma zero in cui il predominio di uno è legato all’abbassamento, e con tutti i mezzi a disposizione, di tutti gli altri.In quanto al “colpiscili di tutti per educarne alcuni”, gli esempi addotti mi sembrano chiarissimi. Si tolgono ai palestinesi i soldi necessari per la loro “esistenza in vita” e, insieme a questo, il riconoscimento dei loro diritti: per costringere i loro dirigenti ad accettare un diktat che li ridurrà allo stato di gestori di bantustan. Si vuole ridurre alla fame decine decine di milioni di iraniani non già per far rinsavire la loro classe dirigente per vederla travolta da una bella guerra civile. Si vuole strozzare qualsiasi progetto di crescita della società perché i suoi cittadini si ribellino contro il regime.Personalmente non credo che questi disegni andranno a buon fine. Certamente aumenteranno il disordine, il conflitto e lo faranno in modo esponenziale.Tutto questo a danno dell’Europa del suo ruolo mondo anzi dei suoi interessi vitali. Sorprende che questa non reagisca e sorprende che nessuno si interroghi sul perché. Ma, per spiegarlo, bisognerebbe che qualcuno si interroghi sull’Europa.