GLI STATINUNITI SPERIMENTANO GLI F-35 IN AFGHANISTAN

DI SILVESTRO MONTANAROGli F-35 dei Marines sono entrati per la prima volta in azione in Afghanistan colpendo obiettivi dei Talebani nella giornata di giovedì 27 settembre.A riportare la notizia, poi confermata da fonti ufficiali del Pentagono, è stata la Cnn che ha aggiunto che i cacciabombardieri stealth di quinta generazione sono decollati dalla USS Essex, una nave da assalto anfibio tipo LHD (Landing Helicopter Dock), che stava incrociando nella acque del Golfo Persico.I Marines non hanno rilasciato informazioni sul numero dei velivoli coinvolti o sul tipo di munizionamento utilizzato limitandosi a dire che “durante la missione F-35B hanno condotto un attacco in supporto a operazioni di terra” e che “l’attacco è stato ritenuto un successo da parte del comandate delle forze di terra”. Una fonte della CNN ha aggiunto che l’attacco è stato effettuato contro “bersagli fissi dei Talebani”.Al di là delle considerazioni tecniche possiamo speculare se l’utilizzo di un aereo sofisticato come l’F-35 in un teatro come quello afghano, dove il nemico non possiede una forza aerea e nemmeno asset antiaerei come radar, missili superficie aria e artiglieria contraerea, sia stato davvero necessario o meno.Sicuramente dal punto di vista dell’addestramento degli equipaggi è stato un ulteriore test che ha anche provveduto a mettere alla prova ulteriormente il velivolo: un attacco notturno su bersagli fissi in un ambiente praticamente privo di radar ostili e minacce anti aeree è poco più di un’esercitazione fatta in un poligono.Trattandosi di una missione di supporto aereo ravvicinato, però, il livello di attitudine psicologica risulta sicuramente diverso: un conto è gettare bombe su un bersaglio in mezzo al deserto durante un’esercitazione in un poligono, un conto è farlo su un obiettivo reale magari a poca distanza dalle proprie truppe.L’utilizzo degli F-35 in una missione di combattimento, seguendo la politica dei Marines di procedere speditamente all’integrazione del nuovo cacciabombardiere nei ranghi del Corpo, è anche un forte segnale politico per mettere a tacere chi, anche in Patria, critica il velivolo giudicandolo un giocattolo costoso e poco efficace.Sebbene poi questo attacco aereo sia stato effettuato in un ambiente dove i rischi sono minimi, fornirà comunque importanti dati a piloti e tecnici sull’impiego del cacciabombardiere di quinta generazione: trattandosi di un sistema rivoluzionario e mai utilizzato prima è importante che si sviluppino le necessarie tattiche di attacco per sfruttare al meglio le caratteristiche del velivolo e questo sviluppo può essere accelerato anche grazie a missioni operative “di basso profilo” come questa, così come avvenne anche per l’F-22 Raptor.