GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI

GRAZIE A TUTTI PER GLI AUGURI

Quando ero bambino, diciamo al tempo delle elementari e delle medie, il 25 settembre per me era un giorno speciale: era il mio compleanno e mia madre ogni anno organizzava una festa in cui invitava tutti i miei cugini, i miei zii, i miei nonni e qualche compagno di scuola, anche se era ancora tempo di vacanza, perché a quel tempo la scuola iniziava i primi giorni di ottobre. E’ ad una delle mie feste di compleanno di quegli anni che mio cugino più grande mi costrinse a dare il mio primo bacio con la lingua ad una bambina e che qualche anno dopo ballai il mio primo lento stretto ad un’altra bambina, che mio padre mi aiutò a girare il mio primo piccolo film con la cinepresa 8 mm e che per la prima volta indossai una fascia di capitano in una partita di calcio giocata nel campo di terra vicino casa, che mia zia mi regalò la mia prima macchina da scrivere e che mia nonna invece dei giocattoli mi regalò il mio primo libro da leggere. Con il passare degli anni il 25 settembre ha cambiato colori, sfumature, emozioni, ma è sempre rimasto un giorno importante. Ho continuato ad amare o forse a credere di amare, ho fatto diventare il cinema un lavoro troppo appassionante per essere un vero lavoro, ho continuato a giocare a pallone da capitano per rispetto all’età più che per merito diventando di anno in anno sempre più un capitano non giocatore, ho continuato a creare storie scritte a macchina e poi al computer spesso fini a se stesse, ho letto migliaia di libri senza forse capirne bene nessuno. Oggi ancora una volta è il 25 settembre e ho compiuto 59 anni. Sono un uomo ormai adulto, maturo, forse anche un po’ anziano. Imperfetto, libero, senza troppe regole, un po’ incosciente, timido, brutale, a volte scorretto. Non tutte le donne che ho amato mi hanno fatto gli auguri, quasi tutti i compagni di calcio della vita per molti dei quali rimarrò per sempre il loro capitano e molte delle persone che mi aiutano a continuare a sognare di fare un lavoro sì, me li hanno fatti. Ho festeggiato con i miei tre figli, mangiando gelati, ciascuno il gusto della gelateria che gli piace di più. Abbiamo riso. E anche sorriso un po’. Il prossimo anno faccio una festa e vi invito tutti.