I DIPENDENTI DI GOOGLE DICONO BASTA ALLE MOLESTIE SESSUALI

I DIPENDENTI DI GOOGLE DICONO BASTA ALLE MOLESTIE SESSUALI

“Non sono alla scrivania perché sto uscendo con altri dipendenti e collaboratori di Google per protestare contro le molestie sessuali, i comportamenti inappropriati, la mancanza di trasparenza e una cultura del lavoro che non funziona per tutti”: è il messaggio lasciato in bella vista damigliaia di dipendenti di Google, in tutto il mondo quando hanno interrotto, alle 11,10, ora locale, il turno di lavoro e sono scesi in piazza per protestare contro lo scandalo delle molestie sessuali che ha investito la compagnia.Una protesta mondialeorganizzata per dire basta ad un sistema di soprusi e prevaricazioni nei posti di lavoro e fare pulizia all’interno della compagnia. Ma anche l’occasione per fare delle richieste ben precise atte a cambiare il modo in cui vengono trattate le donne dall’azienda come l’introduzione di un processo che permetta di denunciare tutti gli abusi in modo sicuro per le vittime e l’eliminazione dell’arbitrato forzato nei casi di molestie e discriminazioni agli impiegati attuali e futuri.Abusi e discriminazioni di genere.Queste le accuse rivolteai dirigenti della compagniaai qualiè stato chiesto di porre fine alla disuguaglianza di stipendio e al contempo favorire opportunità di carriera.Un’iniziativa mondiale mostrata in tempo reale via social, tanti i video e le immagini postati per raccontare i momenti di condivisione con i dipendenti delle 20 sedi sparse nel globo uniti dall’hashtag#GoogleWalkout