I GIOVANI ITALIANI PRECARI E I GILETS JAUNES
Salutare dibattito aperto dal collega Cazzullo sul Corriere della Sera. Ma il nostro disponibile imprenditore dovrebbe approfondire una realtà molto diversa da quella che dipinge nel suo «campione » di offerte di lavoro. Ci sono importanti aziende nel campo della moda e dell’editoria e in tanti altri campi che moltiplicano stage a 800/1000 euro al mese, quando va bene, e alla fine non assumono e se lo fanno lo stipendio nin supera le 1500 euro al mese, soglia impossibile se a Milano non si vive in famiglia. Ci sono quarantenni e cinquantenni laureati con esperienze pluriennali che inondano le aziende di CV molto precisi (non come dice il nostro imprenditore) e non trovano risposta. E’ assai probabile che tutto questo premi gli scansafatiche e incentivi il reddito di cittadinanza, ma non facciamone un comodo alibi. In Francia, i @giletsjaunes il posto fisso ce l’hanno, protestano perchè non arrivano alla fine del mese con duemila euro al mese (salario medio delle classi più povere) e il presidente Macron è steto costretto ad aumentare lo smic, il salario minimo, di cento euro, circa 1500 euro. La verità é che in Italia lo sviluppo è frenato, le cause sono molteplici, il Paese non cresce, gli imprenditori non rischiano e con questo governo sono ancora meno incoraggiati a farlo.
