IL MASANIELLO DI VIA BELLERIO E STEVE BANNON: I POTERI FORTI TIFANO PER LORO

Adesso abbassa i toni, l’attuale ministro dell’interno. E dice che no, non è un golpe della magistratura, quell’ avviso di garanzia che gli è stato recapitato l’altro giorno nel suo ufficio, per la vicenda Diciotti. In sintesi: In favore di telecamera, meglio, di smartphone, mostra la busta, la apre con gesti misurati come se stesse a Rischiatutto e dà il via alla sceneggiata. Poi va a Cernobbio e strizza l’occhio ai poteri forti,al gotha della finanza, dell’industria italiana e non solo. Fa capire infatti che la manovra finanziaria del governo sarà attenta ai conti: nessuno sforamento. Dando quasi di gomito ai suoi alleati di sempre, gli industriali appunto. Stupirsi insomma della capriola politica del segretario della lega sarebbe da sciocchi. Da Masaniello 2. o a leader incravattato in poche mosse? Troppa grazia, Sant’Antonio. Certo, è indubbio che Salvini, nelle ultime 48 ore sia arrivato al limite della dialettica democratica. Oltre, ad esempio qualche parola di fuoco in più, e sarebbe stato considerato un eversore. Nessuno stupore, quindi e tra poco vedremo perchè. La risposta sulla restituzione dei 49 milioni sulla truffa dei rimborsi elettorali lascia invece, quella sì, sorpresi: il popolo è con me ha detto il segretario della lega. E allora? Solo perchè il 17 per cento del 72 per cento di chi lo ha votato il 4 marzo scorso sta dalla sua parte, il partito di cui è segretario non dovrebbe restituire il maltolto allo Stato , cioè a noi italiani? Andiamo, basta fesserie, mica siamo tutti scemi. Tra l’altro, se le dichiarazioni di queste ore di Belsito, l’ex tesoriere del Carroccio fossero dimostrate nei fatti, ci sarebbe da ridere ” Ho lasciato 40 milioni di euro in cassa a Maroni e Salvini”, ha dichiarato il buon Belsito. Inutile qualsiasi commento. La bomba atomica verbale di venerdi, ha piuttosto mandato in forte fibrillazione i 5 stelle. Le parole incendiarie del segretario della Lega, usate soprattutto per vedere la reazione dei suoi tifosi, oltre a sfiorare l’incidente istituzionale, ha rischiato per davvero di spezzare in due l’attuale governo. I dirigenti del Movimento, sono preoccupati più che per loro stessi, per la base a 5 stelle che ha subito iniziato a rumoreggiare.Un partito come quello fondato da Grillo, che ha basato tutto sulle parole legalità e onestà, si è ritrovato con il boccone di traverso. Consapevole che, continuando cosi ,il bacino elettorale dei 5 stelle si prosciugherebbe ben oltre quei tre- quattro punti in meno che i sondaggi, per quanto valgano ( a detta di molti, pochissimo o addirittura niente) darebbero al movimento di Di Maio. MA i dirigenti 5 stelle, ad onor del vero, dovrebbero essere preoccupati sopratutto per essere stati messi in trappola, in pochi mesi, dal MAsaniello di Via Bellerio. Perchè appare evidente che tutto quello che sta avvenendo da un anno a questa parte è frutto non solo delle capacità oratorie un populista scaltro , ma di una strategia politica internazionale studiata nei minimi dettagli. Sì, insomma, dietro Salvini, ormai sono in tanti a sottolinearlo, ad iniziare dal New York Times, c’è un movimento sovranista di estrema destra guidato da Steve Bannon, chiamato Movement, che mira a distruggere l’Europa. Una brutta Europa, ghermita in questi anni da cinici euroburocrati, per carità. Ma che un domani , quando non ci dovesse essere più, condannerebbe all’irrilevanza economica e sociale il vecchio Continente. Ma i popoli gonzi e individualisti, che hanno completamente smarrito il senso di accoglienza e solidarietà, si sono lasciati irretire da tutti i populisti che stanno spuntando in questi mesi come funghi. Mondo della finanza e multinazionali godono, ovviamente . HAnno puntato su Orban, Salvini, Kurz e il gruppo di Visegrad per tenersi il malloppo e mai mossa, al momento, risulta essere stata cosi facile. Daunque, una strategia , pianificata nei dettagli. Del resto BAnnon è quello che è riuscito a far vincere finanche uno come Donald Trump, che in condizioni differenti avrebbe faticato a farsi eleggere perfino come amministratore di condominio. Ma in quel ragazzo di 65 anni nato a Norfolk, c’è del genio. E , appunto, ormai sempre più esperti di politica nazionale ed internazionale sostengono che dietro le mosse del leader della lega ci sia proprio lui, Steve Bannon. Il quale ha consigliato a Salvini di alzare il più possibile l’asticella del populismo, giocando facile, prima con i migranti, poi con gli sgomberi, adesso con i magistrati manettari, dimenticando che la Lega, venticinque anni fa, i magistrati li appoggiava, eccome se li appoggiava. Salvini ha voluto dunque vedere l’effetto che fa, capire quale sarebbe stata la reazione del popolo italiano, regolandosi di conseguenza, per le prossime mosse. Finora al MAsaniello 2.0 è andata bene. La gente lo segue, per il momento. MA quando gli italiani spalancheranno gli occhi e capiranno che l’uomo va a braccetto con i poteri forti e non pensa certo agli italiani, siamo sicuri che Salvini non finirà per schiantarsi contro un muro?