INCONTRO TRA SALVINI E LA LE PEN A ROMA. CHE TRISTEZZA: CHI SI SOMIGLIA, SI PIGLIA

In sostanza, lo sterile incontro tra Le Pen e Salvini, è stato tutto giocato in favore di telecamera. Per dirla con Salvini: che tristezza, chi si somiglia si piglia. L’ennesimo spot propagandistico dei due leader dell’estrema destra continentale ha però messo in luce come il percorso trentennale ( addirittura!) paventato dal leader del carroccio sia destinato ad essere accidentato. Già, perchè il paradosso dei sovranisti è che il loro egoismo ideologico non permette vere alleanze. Del resto: immaginate Sebastian Kurz, leader dell’estrema destra austriaca. Ha già fatto capire che la lotta ai migranti passa anche dai respingimenti al confine italiano. Per non parlare di Orban. L’autoritario leader ungherese, che da molti a Budapest è considerato un dittatore a tutti gli effetti, è chiuso nel suo piccolo mondo antico e non ha nessuna intenzione di aprirsi all’esterno dei confini magiari. Morale: il gruppo di visegrad, la Francia lepenista o l’ Austria di Kurz ci massacrerebbero. Poche storie. Del resto, lo hanno abbondantemente dimostrato quest’estate con il problema migranti, fregandosene altamente delle richieste di collaborazione del governo giallo- nero. Moscovici e Juncker saranno anche asserragliati nel bunker di Bruxelles ,come dice Salvini, Ma la realtà è che il vero motto dei sovranisti è: ognun per sè e Dio per tutti. Con questi presupposti, una volta vinte le elezioni, quali accordi riuscirebbero a trovare? Migranti. Siamo seri, i muri si alzerebbero, accompagnati da sonore pernacchie al vicino di casa. Rilancio dell’economia continentale. Suvvia, sarebbe solo una corsa al protezionismo, all’autarchia. Più che rilanciare l’Europa, il loro obiettivo è quindi quello di distruggerla. Quanto al desiderio del segretario della Lega di ridare la speranza a 500 milioni di europei precarizzati, c’è poco da credere alla sua demagogia. Anzi, con l’ eventuale ascesa dei partiti xenofobi e razzisti europei , più che di speranza si dovrebbe parlare di incubo. Lo stesso incubo vissuto quasi 80 anni fa con le dittature nazi -fasciste. La dichiarazione di Salvini prendiamola allora come una delle sue solite battute. Meglio.