ITALIA A 5 STELLE, FICO: “NON DOBBIAMO DIMENTICARE CHI ERAVAMO IERI”

Movimento 5Stelle ed elettori: incontro ravvicinato di 5° tipo, la due giorni pentastellata al Circo Massimo.La più attesa e forse la più temuta poiché gli esponenti politici, non più all’opposizione, devono rendere conto del loro operato al governo. Soprattutto dopo il caso della ‘manina’ che ha rischiato di far saltare quell’alleanza portata avanti con non pochi mal di pancia.Trentamila i partecipanti secondo gli organizzatori.Numeri, come sempre, messi in discussione dall’opposizione e dai media contro-governo.“Onestà onestà”,continua ad essere lo slogan più urlato, l’amalgama che tiene unito chi continua a credere, nonostante tutto, nel cambiamento.Ed è sull’onestà che incalza Di Maio, dapprima in collegamento dopo il CdM che ha espunto dal decreto fiscale il condono e lo scudo dall’estero, e poi di persona per ribadire che si è arrabbiato “per difendere il principio del movimento”, vale a dire l’onestà.Il più applaudito,alla pari col vicepremier,un entusiasta Roberto Ficoche precisa che “il governo nasce su un contratto e non su una alleanza”, per rimarcare le differenze tra i due schieramenti.Contratto che durerà, precisa ancora il presidente della Camera, “finché la nostra identità sarà forte e salda. Nessuna alleanza quindi con lega né alla regionali né alle europee”.Da sempre fedele alle origini, Fico,in diverse occasioni, vedi chiusura porti,ha espresso il suo disappunto e non ha mai nascosto quanto questa (non) alleanza gli vada stretta.Un entusiasmo rinnovato dopo i giorni di tensione, di botta e risposta al vetriolo che puntualmente faceva risalire lo spread e le critiche feroci degli avversari. Volte a tacciarli di inesperienza, di ingenuità (poiché fagocitati da quei volponi di leghisti) e. peggio ancora, di incapacità.A tenere i piedi saldi, ancora una volta Ficoche smorza i facili entusiasmi e riporta tutti alla realtà:“Noi oggi non dobbiamo dimenticare chi eravamo ieri”.Parole sagge. Condivisibili. Dalle quali dovrebbe ripartire il Movimento per riacquistare quella credibilità oggi piuttosto annacquata dopo soli pochi mesi di governo.