LA BCE? ADESSO NON COMPRERÀ I NOSTRI TITOLI, SEMMAI LO FARA’ QUANDO ARRIVERÀ LA TROIKA

LA BCE? ADESSO NON COMPRERÀ I NOSTRI TITOLI, SEMMAI LO FARA’ QUANDO ARRIVERÀ LA TROIKA

1. Fiducioso. Tutti i giornali oggi sono attaccati ai pronomi e agli aggettivi usati ieri da sfinge Draghi: dice che lui è “fiducioso” ma non “molto fiducioso”, la Bce non medierà ma bisogna abbassare i toni, comunque per adesso non comprerà i nostri titoli, semmai lo farà quando arriverà la Troika come è successo in Grecia. 2. Rubli. Pare che alla fine il fondo sovrano russo al massimo possa comprarci 6 miliardi di titoli, o almeno così dice il Corriere, anzi manco quelli, sostiene il Foglio, perché per statuto può acquistare solo titoli sopra AA- e non è il nostro caso. Comunque sì, andare da Putin e da Trump a chiedere di comprare Btp dimostra una cosa, cioè che il sovranismo nel mondo interconnesso non esiste, è una truffa, specie se sei pieno di debiti: a qualcuno devi pur rivolgerti per campare, da qualcuno sarai sempre ricattabile, alla fine, che sia Draghi o Putin, Merkel o Trump. 3. Tutti contro tutti. Ma truffa peggiore è far credere che esista un’internazionale sovranista, che del resto è un ossimoro, cioè far credere che se in tutta la Ue vincono i nazionalisti noi avremmo degli alleati in Europa. Prima c’è stato Kurz a fare un mazzo così alla manovra italiana, ieri l’Afd tedesca, cioè i salviniani germanici. L’unica cosa che i sovranisti hanno in comune è il nazionalismo, quindi tutti contro tutti. Non so se ci conviene. 4. Febbraio. Sulla Stampa Francesco Bei sostiene che ai piani alti del governo, versante Lega, si prospettano elezioni a febbraio, dopo aver fatto saltare il banco con l’Europa. Campagna elettorale tutta anti Ue, centrodestra al 43 per cento, grillini all’opposizione e Pd semisparito. Poi si ricomincia a trattare con l’Europa, nel frattempo esercizio provvisorio. 5. Stranamore. Cravatta sgargiante e cipiglio sicuro, il ministro Paolo “Stranamore” Savona ieri ha rilasciato un’intervista a Sky in cui il reale non era in alcun modo ammesso, con le sue infinite varianti e le sue fastidiose complicanze: era tutto un procedere per dogmi accademici, intellettualmente affascinante s’intende. Peccato che il mondo là fuori sia un casino assai maggiore, come diceva Amleto a Orazio. 6. Ghirba. Ma non credo che a Savona questo interessi più di tanto, lui ha 82 anni e un conto gigantesco in Svizzera, palesemente si diverte a baloccarsi con i suoi schemi astratti assai di più di quanto non gli interessi il futuro concreto vostro o mio. Comunque spero di sbagliarmi, è ovvio, visto che la ghirba in gioco è anche quella dei miei figli, magari alla fine si rivelerà un pragmatico, ma diciamo che ieri non l’ha lasciato intuire, ecco. 7. Ruspe. Il Messaggero oggi strilla in prima che ha ragione Salvini, ci vogliono le ruspe, altroché, il ministro lo ha detto e lo faccia quanto prima, anzi quello è solo il primo atto, basta con la «sconsiderata indulgenza arrendevole» e basta con i «falsi modelli Riace». Ovviamente Desirée è stata uccisa a Roma (dove non c’è stata integrazione e i richiedenti asilo vivono letteralmente per strada da anni) e non a Riace dove invece l’integrazione c’è stata e gli immigrati non sono più delinquenti degli altri. Quindi la realtà è esattamente il contrario di quello che dice il Messaggero, è l’integrazione che evita il degrado ed è l’emarginazione che lo crea, non ci vuole un genio a capirlo. 8. Saldatura. Mi chiedo perché il Messaggero, che ai tempi di Mario Pendinelli era un giornale dignitosissimo, sia finito in questa rincorsa a Libero, vai a sapere se è solo per ramazzare qualche copia o se è un altro bell’indizio della crescente saldatura tra palazzinari e Lega, tra il peggior capitalismo e i fascisti, come nei primi anni Venti, l’abbiamo già visto, abbiamo già dato. 9. Dibba. Ma c’è anche una terza ipotesi in proposito, e cioè che i Caltagirone guardino con interesse, diciamo, al futuro sindaco della capitale e si schierino a quel pro. Infatti oggi sui quotidiani si parla molto della Raggi tra scale mobili crollanti, stupri in centro e altre svariate catastrofi tra cui il suo processo che andrà a sentenza il 10 novembre. In caso di condanna e di dimissioni, Salvini scalda i motori per prendersi la capitale: si parla di candidati tipo Giulia Bongiorno (che smentisce) o Fabio Rampelli, destra sociale, ex missino puro, ultrà della Roma, legatissimo alla Meloni. Il M5S invece ci proverebbe con Alessandro Di Battista fresco di ritorno dall’America latina. Pd non pervenuto, as usual. 10. Incinta. Guerra intestina tra i giornali fasciotrash: oggi La Verità attacca frontalmente il Giornale e il suo direttore. Come direbbero i loro lettori: “Finché si ammazzano tra loro, pazienza”. Altre notizie fondamentali dai medesimi quotidiani fasciotrash: «Il Cav mi scelse perche sembravo strabica! » (il Giornale); «Voci sulla crisi tra la Isoardi e Salvini» (Libero); «Totti tradì la Blasi con la Vento» (Il Giornale); «Non è sproporzionato sparare in testa a un ladro» (Libero); «Adriana Volpe, la rivelazione sul raptus di Magalli» (Libero); «Cecilia è incinta di Ignazio?» (Il Giornale – e io non so rispondere a questa domanda, ma se solo sapessi chi cazzo sono non ci dormirei la notte: Cecilia è incinta di Ignazio?).