LA PIAGA DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO IN SICILIA

LA PIAGA DELL’ABUSIVISMO EDILIZIO IN SICILIA

Un quadro a tinte molto fosche: in Italia risultano essere stati abbattuti 14.018 immobili rispetto ai 71.450 colpiti complessivamente da ordinanze di demolizio…ne negli ultimi 15 anni (il 19,6% del totale). Per quanto riguarda la sola Sicilia, dal 1985 a oggi quasi il 60% delle case abusive in Sicilia è ancora in attesa di sanatoria mentre l’83,6% delle ordinanze di demolizione emanate risultano non eseguite. Sebbene la Sicilia sia interamente flagellata dalla piaga dell’abusivismo edilizio, esistono in particolare alcune zone dove il fenomeno si presenta in maniera particolarmente persistente: a Licata, dove ci sono migliaia di immobili da abbattere, 1,2 a famiglia, su un territorio di 180 chilometri quadrati, il sindaco Angelo Cambiano prima e la commissaria straordinaria del Comune Maria Grazia Brandara poi, sono stati vittime di intimidazioni e minacce di morte perché hanno cercato in ogni modo di demolire le costruzioni abusive sul territorio. A Palma di Montechiaro gli edifici abusivi da abbattere sono almeno 9.998, anche qui 1,2 a famiglia, per la maggior parte costruiti in centro città. Proprio a Palma, nel gennaio 2017, il sindaco Pasquale Amato preferì alla fine dimettersi anziché eseguire tutte le ordinanze giudiziarie per disporre l’abbattimento degli edifici abusivi a causa delle continue minacce e dell’ostruzionismo. Nei mesi successivi, il neo-sindaco succeduto ad Amato, Stefano Castellino, come primo atto di giunta firmò un’ordinanza di sospensione per tutte le demolizioni nonché chiese all’Ufficio tecnico di redigere un regolamento sull’utilizzo degli immobili abusivi già acquisiti dal Comune e per questi motivi è finito subito indagato con le accuse di abuso d’ufficio, falso ideologico e omissioni d’atto d’ufficio. A Triscina, conosciuta come il “lido degli abusi” esiste un intero quartiere di oltre cinquemila case abusive, di cui oltre 1.000 sono insanabili e 300 sono state costruite entro i 150 metri dalla battigia, sebbene dal 1976 esista il vincolo di inedificabilità assoluta. Per cercare di sanare il problema, il comune ha chiesto un mutuo da 3 milioni di euro a Cassa Depositi e Prestiti per finanziare la demolizione di 85 abitazioni abusive sorte in zone a inedificabilità assoluta, ma la situazione appare complicata perché gli ex proprietari di queste 85 case hanno disposto un ricorso in Cedu sostenendo l’illegittima della confisca delle case in quanto non seguita da una condanna penale per abusivismo nonché un esposto alla Corte dei Conti denunciando l’illegittima del ricorso a un mutuo da 3 milioni di euro per pagare le demolizioni per un comune sull’orlo del dissesto finanziario.