LA TERRA DEI FUOCHI NON È PIÙ UN LUOGO MA UN FENOMENO

LA TERRA DEI FUOCHI NON È PIÙ UN LUOGO MA UN FENOMENO

DI MAURIZIO PATRICIELLOParlare di immondizie è noioso, deprimente. Siamo attratti dalle cose belle non dai cumuli puzzolenti. Eppure con questi scarti del benessere e del progresso dobbiamo farci i conti se non vogliamo continuare a pagare amare coseguenze. Marcianise è una ridente cittadina a vocazione agricola del Casertano. Fino a pochi anni fa era ancora possibile imbattersi in qualche contadina che vendeva rane pescate dal marito nelle limpiede acque dei Ragi Lagni. In questo periodo, l’aria profumava di uva, di mosto, di vendemmia. Col tempo, naturalmente, sorse anche una zona industriale. Industria e agricoltura, un connubio delicato e necessario. A patto, però, che nessuno faccia il gradasso, nessuno pretenda di motificare o annientare l’altro. Si ragiona. Si legifera. Si osservano le regole. Si rimane umani. Accade? Non sempre, non dappertutto. In genere è l’industria che con il ricatto dei posti di lavora detta le regole da osservare. Ma c’è chi vuole guadagnare di più, in fretta, senza lavorare, senza investire, senza averne la capacità. E nascono gli imbrogli. Si ruba. Ai cittadini, allo Stato, considerato un eminente “signor nessuno”, una sorta di fontana del villaggio dove gli scaltri possono attingere quando vogliono e come vogliono. Si rubano le cose, si rubano i diritti, si ruba la salute, cioè la vita stessa. Il Creato non viene considerato un amico da custodire ma un nababbo da sfruttare. Aria, terra, acqua, sono indispensabili per gli esseri viventi. A nessuno è permesso di inquinarli, sciuparli, rovinarli. Saccheggiarli. Papa Francesco ce lo ha ricordato nell’enciclica Laudato SI’. Eppure ancora non riusciamo a smaltire onestamente e legalmente le immondizie urbane e, soprattutto, quelle industriali. Dove ci sono rifiuti ci sono affari milionari. I furbetti della “monnezza” lo hanno capito. Chi sono costoro? Persone disoneste che in breve tempo si trasformano in criminali. Insaziabili, cinici, cattivi. In questi anni i cittadini campani hanno levato alta la loro voce contro la camorra, i politici corrotti o collusi, e quegli industriali disonesti, vergogna alla categoria dei veri industriali. Hanno messo in evidenza cose che tutti sapevano e che nessuno diceva. Hanno corso rischi per la loro incolumità. Alcuni volontari oggi siedono in Parlamento, tra questi il sottosegretario all’ambiente, mentre l’ex comandante della Polizia forestale campana, Sergio Costa, oggi è ministro dell’Ambiente. Il nostro impegno, grazie al quotidiano che avete tra le mani e ai vescovi campani, ebbe una risonanza europea. Qualcosa si è fatto. L’Italia ebbe finalmente una legge sui reati ambientali di cui si sentiva il bisogno da decenni e un’altra proprio sulla “Terra dei fuochi”. Oggi chi brucia rifiuti nei campi o ai bordi delle strade viene punito severamente. Gli antichi roghi che costellavano le giornate diminuirono. C’era da essere contenti? Macchè! Negli anni successivi, non più piccoli roghi ma interi siti di stoccaggio cominciavano ad andare in cenere. E non solo in Campania, nei giorni scorsi è successo alle porte di Milano. A conferma che la “terra dei fuochi” non è più un territorio ma un fenomeno. Non sta a noi ma alla magistratura stabilire se questi incendi sono di natura dolosa. Ma, dolosi o non dolosi, di certo sono pericolosi per la salute della nostra gente. Se è vero che tre indizi fanno una prova, una serie di incendi di questi siti di stoccaggio dovrebbe fare rizzare i capelli agli inquirenti, ai sindaci, alla magistratura, alla Regione. All’Italia. Fin dalle prime ore di venerdì, Marcianise e i paesi limitrifi sono sotto assedio. L’aria è irrespirabile, il cielo nero, gli animi angosciati. Il popolo disorientato, incredulo, arrabbiato. C’è chi prega e chi maledice; chi ancora spera nell’azione delle autorità competenti e chi ormai non crede più a nessuno. Nemmeno a chi, tra qualche giorno, verrà a dirci che nonostante l’aria fosse nera come il carbone e l’aria più puzzolente di una fogna, per la salute dei cittadini non ci sono pericoli. “Tutto sotto controllo”. E nonostante tutto sia sempre sotto controllo, dopo i megaincendi dei siti di stoccaggio di Caivano, San Vitaliano, Maddaloni e altri, venerdì ha preso a bruciare anche quello di Marcianise. Incredibile ma vero. Solo per inciso, la parrocchia del prete che sta scrivendo per voi, a porte chiuse, si trova al centro di questi incendi che non possono non ricordargli il fuoco della Geenna.