LUMIDOLLS: IL BORDELLO DI BAMBOLE DI TORINO CHIUDE DOPO NOVE GIORNI
Aveva fatto parlare di sé molto prima dell’apertura, si era creata grande attesa per il 3 settembre, giorno in cui il primo “bordello” di bambole gonfiabili 2.0 avrebbe aperto i battenti a Torino. Ed effettivamente quel lunedì è arrivato, registrando un tutto esaurito nel quartiere Mirafiori.La gloria è durata poco però: a seguito di un controllo della polizia municipale è risultato che l’attività di affittacamere non era in regola, e la Lumidolls ha ricevuto una multa di 3000 euro e l’obbligo di chiusura immediata dell’esercizio. Le camere costavano 80 euro per mezzora e 100 l’ora, senza registro degli ospiti né adempimenti burocratici.Sono state controllate anche le condizioni igienico-sanitarie delle bambole (sprovviste peraltro di etichette indicanti materiali e paese di produzione), sulle quali si è avuto da ridire: pare che la pulizia di un paio d’ore, che i proprietari sostengono di fare alla fine di ogni “prestazione”, non sia stata ritenuta sufficiente.Ed è un peccato, perché l’appartamento di 140 metri quadri sembrava una gallina dalle uova d’oro: per settimane le tre stanze erano già totalmente prenotate, ad eccezioni di qualche ora. “Abbiamo clienti che hanno prenotato anche dal Veneto e la maggior parte ha scelto la mattina o il pomeriggio per il loro appuntamento. Anche per questo motivo per il momento non terremo aperto di notte. Abbiamo richieste anche per degli addii al celibato”, raccontava la Lumidolls prima di vedersi obbligata a chiudere. Ma dall’azienda catalana arrivano rassicurazioni e smentite: “Sono apparse sulle testate online dei principali quotidiani nazionali alcune notizie relative alla sede di Torino del network LumiDolls del tutto fantasiose e prive di fondamento che ci costringono a chiedere l’immediata rettifica di quanto divulgato. (…) al termine delle indagini l’ASL Torino 1 ha potuto rilevare esclusivamente la carenza in sede di alcuni documenti (quali la certificazione dell’impianto di areazione e del Documento di Valutazione del Rischio – DUVRI – avente data certa) e che alcuni documenti necessari per l’esercizio dell’attività, regolarmente reperiti presso la sede, sono redatti in lingua spagnola e non anche in lingua italiana, disponendo l’invito a sospendere l’attività fino a regolarizzazione di tali formalità. Inoltre, la Polizia Municipale ha rilevato la carenza presso la sede della copia della cosiddetta S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), levando un relativo verbale. Ovviamente si provvederà a breve alle dovute contestazioni dei suddetti rilievi, presso le sedi competenti. Da quanto esposto emerge chiaramente che non è stato rilevata la sussistenza di alcun reato, né, tanto meno, la sussistenza di illeciti che possano impedire lo svolgimento regolare dell’attività che, pertanto, reputiamo potrà riprendere nei prossimi giorni” .Il comunicato stampa della polizia di Torino (che si può leggere sul sito del comune) dice tutt’altro: conferma i problemi di igienizzazione e l’attività abusiva di affittacamere, negando di avere ricevuto richieste di rettifiche dalla Lumidolls.In tutta questa faccenda, stupisce l’efficienza della polizia. Se fosse così sollecita e abile anche nello scovare tutti gli affitti in nero e le attività irregolari del nostro Bel Paese, il nostro debito pubblico di oltre due miliardi si volatizzerebbe in men che non si dica.
