MIMMO LUCANO HA UN DIFETTO: LA GENTE STA CON LUI
Mimmo Lucano ha un grande difetto: la gente, la gente di Riace, sta con lui. Lo ha rieletto tre volte sindaco. E non c’è servizio televisivo che non confermi, per bocca dei suoi cittadini, che Riace è rinata, c’è lavoro, negozi aperti, che nella difficoltà ha saputo coniugare umanità e accoglienza, che in quel piccolo borgo calabrese si è riusciti a stare alla larga dai clan mafiosi, a spendere bene i soldi e a realizzare un piccolo miracolo di convivenza. Però Salvini ha trovato una persona che non la pensa così. Ha trovato uno del luogo che invece, del “modello Riace” e del suo sindaco, ne pensa tutto il male possibile.Così, mentre in tutta Italia si manifestava solidarietà a Mimmo Lucano, il Ministro dell’Interno postava in maniera roboante: “Sui profughi il sindaco mente, ecco perché!”. Ed ecco un signore che inizia le sue scottanti rivelazioni con un “come me, qua in tanti siamo disoccupati…”. Quel signore si chiama Pietro Antonio Zucco. E non è proprio un riacese qualsiasi. Perché Zucco, oltre ad esser stato vicesindaco di Riace (di una maggioranza cacciata poi dai cittadini per eleggere Lucano) era anche prestanome del clan Ruga Metastasio della Ndrangheta. Per questo è stato arrestato e poi condannato nel 2015 dalla Cassazione. Per gli investigatori, Zucco, con la cooperativa di cui era rappresentante legale, avrebbe permesso a Vincenzo Simonetti, uomo di punta di un clan dell’ndrangheta, di continuare a gestire la cava che gli era stata sequestrata. Ma mica finisce qua. Zucco è, da tempo, anche un fervente e convinto attivista di “Noi con Salvini”, guarda caso il partito del Ministro. Che non poteva non sapere, visto che ha uno staff di decine di persone, chi fosse questo persona. Quindi, secondo Matteo Salvini, vice premier del governo italiano, noi dovremmo dar retta e credito a una persona condannata per attività legate alla ndrangheta, cacciata democraticamente dai suoi concittadini, per demolire un modello che ha tenuto le mafie lontane e distanti dalla gestione dei migranti. Bene, visto che mi sfugge, le chiedo, caro Ministro, per quale motivo? Per affidarci nuovamente alle mafie nella gestione dell’immigrazione? Per fare in modo che lei possa dire che “non funziona” e lucrarci politicamente? Per permettere ai giornali e ai giornalisti di destra di scrivere articoli e libri per guadagnarci sopra? Perché lei è ministro dell’Interno, non un coglione qualsiasi che posta una bufala. E se il ministro dell’Interno, responsabile della sicurezza di tutti gli italiani, posta un video di una persona con questa reputazione per demolire un modello che funziona e riconosciuto dai suoi concittadini, a me fa venire i brividi.
