NIENTE SBOCCO SUL MARE PER LA BOLIVIA, VERDETTO NEGATIVO DELLA CORTE DELL’AIA

Alla fine la Bolivia non avrà il suo sbocco sul mare. Almeno per ora. La corte internazionale di giustizia dell’Aia, infatti, ha decretato il primo ottobre che il Cile (lo stato con cui è in atto il contenzioso territoriale) non è obbligato a negoziare una soluzione diplomatica che consenta ai vicini di avere un accesso al mare. Questa decisione, tuttavia, non impedirà ai canali della diplomazia di continuare a lavorare per risolvere unadisputa ormai secolare, iniziata nel 1884, alla conclusione della Guerra del Pacifico, che aveva visto contrapposti Perù e Bolivia alleati contro il Cile. In seguito alla sconfitta, la Bolivia ha perso l’accesso all’Oceano Pacifico e, anche per questo, è rimasta uno dei paesi più poveri del Sudamerica. Era stato il presidente Evo Morales a chiedere nel 2013 l’intervento della corte dell’Aia, le cui decisioni sono inappellabili.Le implicazioni economiche della vicenda sono molto importanti: secondo Gary Rodríguez, economista e direttore generale dell’Instituto Boliviano de Comercio Exterior (IBCE), la sentenza dell’Aia fa perdere al paese 1-3 punti percentuali di Pil all’anno.Come possibile? Attualmente il 75 per cento delle merci che entrano o escono dalla Bolivia transitano per i porti cileni. Per queste merci ci sono costi aggiuntivi: lo stockaggio, il trasporto, eventuali assicurazioni…L’America del Sud è l’area al mondo che ha più dispute territoriali in corso. Ben 13, contro le sette dell’Europa e le tre dell’Africa. La cosa non deve stupire, si tratta di paese giovani, che si sono formati nell’Ottocento ed è normale che alcune scaramucce territoriali siano ancora da risolvere.