NOVARA LEGHISTA E IL BUON COSTUME: RIDICOLO RITORNO AL PASSATO

NOVARA LEGHISTA E IL BUON COSTUME: RIDICOLO RITORNO AL PASSATO

Sui social è tutto un tam tam di cinguettii e di commentiche definirli ironici è un puro eufemismosul nuovo ‘dress-code’ previsto dalle nuove disposizioni comunali, a guida leghista, della città di Novara.Il nuovo regolamento fatto approvare dal primo cittadino del comune piemontesevieta,tra le altre cose quelladi “mostrarsi in pubblico in abiti che non offendano il comune senso del pudore”.A chi ironizza su un ritorno alla buon costume, che si occupava, appunto, della difesa della pubblica morale, l’assessore Paganini risponde che “è solo questione di decoro. Perché si può stare in costume da bagno in piscina ma non entrare in teatro: se unA si presenta così, viene allontanatA. Ogni luogo prevede un suo modo di porsi”. A parte il fatto che chi osasse presentarsi così in luoghi pubblici, non solo a teatro o in ristorante, verrebbe scambiato per pazzo e immediatamente allontanato, ci sarebbe da capire perché il Paganini parli espressamente al femminile e non includa entrambi i generi. “I vigili urbani non dovranno mica braccare ragazze in minigonna o short”, aggiunge l’incauto assessore aggiungendo danno al danno. Che sia in atto una presunta ‘islamizzazione della Lega’, cinguetta qualcunoper alimentare il dibattito intorno a questo provvedimento che sa di ritorno al passato di diversi secoli fa. “A Novara vi abbiamo dato dimostrazione che non abbiamo nulla contro il burqa, tanto è vero che lo abbiamo imposto a tutte le italiane”, ha twittato un falso account di Salvini. E giù i retweet e le risposte salaci all’indirizzo leghista alle prese con la ‘restaurazione’ di vetuste norme comportamentali per salvaguardare un decoro rigorosamente in salsa verde. Attenzione donzelle e signore attempatevogliose di nascondere l’età che avanza con abiti attillati,misurate i centimetri delle vostre gonne prima di uscire di casa, potreste imbattervi in un vigile scrupoloso dalla multa facile o nello sguardo di disapprovazione dell’assessore comunale che si guadagnato, a furor di social, l’etichetta di “bacchettone”. Ma se questo punto suscita ilarità,a scaldare l’opposizione(“Le norme sul comune senso del pudore riportano Novara al 1929”),sono gli altri divieti contenuti nel nuovo regolamento di polizia urbana:vietato legare le bici ai pali, proibiti gli assembramenti di persone davanti ai locali pubblici fuori ‘dai luoghi autorizzati’ (previste multe da 100 a 500 euro). Vietato vendere bevande nei contenitori e bere alcolici in luoghi pubblici. Le associazioni di categoria hanno già chiesto al sindaco un incontroper discutere degli articoli che toccano in particolare i commercianti, ai quali potrebbe essere vietato, se la regola fosse applicata alla lettera, di vendere anche acqua e latte in bottiglie di vetro.Sessanta articoli sotto la lente d’ingrandimento. Alcuni discutibili, che lasceranno il tempo che trovano, altri che continueranno a far discutere. E ad alimentare la polemica.