OGGI È SU VOGUE. MA LA VERA MINA ABITA ANCORA ALLA BUSSOLA.

OGGI È SU VOGUE. MA LA VERA MINA ABITA ANCORA ALLA BUSSOLA.

Oggi ha preso il via la “Fashion Week” a Milano che per cinque giorni ospiterà stilisti di valenza nazionale e internazionale, i quali tra sfilate e party esclusivi avranno modo di mostrare le loro creazioni.Il mensile Vogue Italia ha voluto dedicare la sua copertina alla manifestazione con il volto della modella Gisele Bündchen, trasformata in Mina Mazzini.Per celebrare i sessant’anni di carriera di uno dei personaggi che maggiormente ha influenzato la discografia, i costumi e l’immagine dello spettacolo e in particolare della donna italiana, la rivista ha creato un’intera gallery in cui top model di fama mondiale hanno posato e incarnato lo stile della Tigre di Cremona.Era il 1940, il mondo non poteva saperlo, ma in quell’anno sarebbe nata una vera e propria stella dal nome di Anna Maria Mazzini.A metà degli anni ’50, come ogni ragazza, trascorreva le vacanze estive in compagnia dei genitori, in particolare in Versilia, dove si trovava uno dei “dancing” di maggior prestigio dell’epoca, “La Bussola” di Focette.In quel locale affacciato sul mare, nel corso della serata, l’orchestra di Don Marino Barreto Jr. suonava musica confidenziale, al termine della quale il fondatore e proprietario, Sergio Bernardini, concedeva su loro richiesta, un po’ per scommessa e un po’ per benevolenza, ad Anna Maria e a suo fratello Geronimo con la passione della batteria, la possibilità di esibirsi attraverso uno stile musicale ancora poco apprezzato dal pubblico italiano: il rock.“Tu urli, non canti! Lascia perdere, non farai mai carriera.” le ripeteva sempre Sergio alla fine del mini concerto. Si sbagliava.Fu lo stesso Sergio che, anni dopo e casualmente, entrando in uno dei tanti locali di Roma riconobbe nel volto della giovane che si stava esibendo quello della ragazza che lo pregava di farla cantare alla Bussola. Si faceva chiamare Baby Gate. Aveva cambiato nome e anche la voce si era affinata. Lui la prese sotto la sua ala protettrice e la riportò sul palco del locale versiliese.Nel 1968 il suo primo album, inciso dal vivo, come omaggio alla stessa Bussola.Nacque così la grande Mina.Esattamente dieci anni dopo fece la sua ultima esibizione in pubblico e, con l’imbarazzo che le creava da sempre cantare davanti alle persone, annunciò questa sua decisione sul palco del teatro-tenda “Bussoladomani”. Era il 1978 e finito lo spettacolo scomparve dalle luci della ribalta, ma dalle anime delle persone non se ne andò mai veramente, continuando a regalare la propria inconfondibile voce con ripetuti album.Si ritirò in Svizzera, a Lugano nella quale vive ancora oggi con il nome di Anna Quaini, e mantenne la promessa.Ora, in Versilia, ogni tanto qualcuno giura di averla vista, nessuno sa se sia vero o meno. Come in una favola. Ciò che è certo è che rimarrà per sempre il “fantasma” più celebre dello spettacolo italiano e internazionale e la voce di quella ragazzina continuerà ad aleggiare nell’immensità affacciata sul mare.