ORBÁN: IL LATO OSCURO DELLA NUOVA EUROPA

ORBÁN: IL LATO OSCURO DELLA NUOVA EUROPA

L’Europa in un sussulto di democrazia ha detto no alla proposta di Viktor Orbán. Ma il velo antidemocratico avvolge lentamente la vecchia Europa e il tempo sembra dalla parte più tetra dell’Unione.La risoluzione di Judith Sargentini che accusa l’Ungheria di violazione dei basilari principi democratici è stata approvata dal Parlamento di Strasburgo. Con 448 voti su 693 votanti il testo dell’europarlamentare olandese dei Verdi è passato, ma per le sanzioni bisogna attendere la decisione del Consiglio dei capi di Stato e di governo dell’Unione Europea.La procedura dell’articolo 7 aleggia sulla testa del primo ministro ungherese. Potrebbe comportare, oltre a delle sanzioni, anche la sospensione del diritto di voto.La risoluzione Sargentini nei confronti della scelta ungherese vuole essere un avvertimento per tutto il Gruppo di Visegrad che ormai da qualche tempo rappresenta lo zoccolo duro di un’Unione generosa quando si tratta di ricevere finanziamenti ma recalcitrante in fatto di quote immigrati. Non solo. L’orientamento a destra e la conseguente deriva razzista che unisce altri stati europei sono avvertiti. Budapest è indignata. Mentre la Sargentini commentava il voto europeo: “Il governo di Viktor Orbàn ha minato i valori europei attaccando l’indipendenza dei media, dei giudici e del mondo accademico e le persone vicine al governo e i loro amici e familiari si sono arricchiti a spese di contribuenti ungheresi ed europei”, attraverso Peter Szijjarto, ministro degli esteri, l’Ungheria ha esternato tutta la sua contrarietà verso la decisione: “La decisione del Parlamento europeo di adottare il rapporto Sargentini non è altro che una vendetta meschina dei politici pro-immigrazione, vendetta perché noi abbiamo provato che l’immigrazione può essere fermata”.L’eroe italiano di Orbán, conferma la sua vicinanza al leader ungherese ma il M5S, unico caso nel gruppo Efdd, vota a favore della relazione Sargentini, come la maggioranza del Parlamento. Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento europeo ha detto: “Le sanzioni contro Orbán e l’Ungheria sono una pagina bruttissima per la democrazia e l’intera Europa. Orbán è vittima di uno squallido agguato politico orchestrato dalla sinistra filo immigrati e dalle lobby di potere della Ue. Il voto di oggi crea un precedente pericolosissimo. Dopo l’Ungheria di Orban e la Polonia di Kaczynski e Morawiecki, nei prossimi mesi la sinistra e la Ue metteranno nel mirino anche l’Italia, il nostro Governo e il nostro leader Matteo Salvini. Non so se gli amici 5 Stelle abbiano compreso questo rischio”. Tra i 197 contrari figurano anche i 59 del Ppe, partito di cui fa parte Forza Italia.