ORBAN: UN FURBONE CHE INTASCA UN SACCO DI FINANZIAMENTI EUROPEI

La compagna Eleonora Forenza , parlamentare europea del GUE di Rifondazione Comunista e Potere al Popolo, ha votato SI alla condanna di Orban e NO alla direttiva sul copyright. Ha fatto bene in entrambi i casi. Orban non è un nemico della UE dell’austerità del liberismo, ma solo dei diritti dei migranti e anche di tanti suoi concittadini. È forte coi deboli e debole coi forti, non è un campione dell’indipendenza nazionale, ma un furbone che intasca un bel po’ di finanziamenti UE, compresi italiani, e poi non restituisce neanche un centesimo di solidarietà. La sua non è un’altra Europa ma solo la versione estrema della UE che in questi anni ha imposto e alimentato la distruzione dei diritti sociali e la guerra tra i poveri.Juncker, il presidente della commissione UE, ha criticato Orban e poi ha proposto le guardie di frontiera UE e altri investimenti militari comunitari. La politica del premier ungherese solo più in grande, il nazionalismo UE al posto i quello dei singoli stati. Votare la condanna di Orban, condanna che per altro non avrà alcuna conseguenza perché saranno i governi col loro dirotto di veto a decidere, non significa certo aderire all’Europa di Juncker. Due facce dello stesso potere sono da un lato l’Europa reazionaria e xenofoba, dall’altro quella liberista e imperialista . La direttiva sul copyright è un tipico esempio dell’ipocrisiadi quest’ultima. Costringere le multinazionali che guidano la rete a rispettare il diritto d’autore in sé sarebbe una buona cosa. Vorrebbe dire imporre col fisco ai padroni della rete di devolvere verso tutti i produttori di cultura una parte dei propri immensi profitti. Invece si conferisce alle imprese social il potere di censurare secondo i propri interessi. Se esse non vorranno pagare gli autori di un testo, lo bloccheranno e nessuno potrà riprodurlo. Il diritto d’autore sarà salvo, al prezzo della diffusione della sua stessa opera. E alla fine sarà solo il mercato a decidere, ciò che fa profitto sarà riprodotto, ciò che non lo fa no.La direttiva su cui si è votato usa le giuste rivendicazioni degli autori per censurare la rete, che nonostante le sue particolari fakenews è il principale antidoto alle grandi fakenews del potere. Potere che subito ha dato mostra di sé censurando il fatto che contro la direttiva sul copyright abbiano votato non solo le forze “populiste”, ma anche quelle della sinistra anticapitalista. Che è contro l’Europa di Orban e quella di Juncker, invece concordi nel riconoscersi come le sole alternative dentro lo stesso sistema di potere.