PICCOLO AGGIORNAMENTO SU KHASHOGGI

PICCOLO AGGIORNAMENTO SU KHASHOGGI

E’ chiaro il tentativo del regno di ribadire la versione – peraltro mutata più volte – che il delitto è da attribuire a funzionari che hanno disobbedito alle disposizioni ed hanno diffuso un report che avrebbe ingannato Riad. Tesi difensiva poco credibile visti i ben noti legami tra il principe Mohammed e molti dei protagonisti dell’inchiesta: al Assiri, al Qahtani e uno degli “operatori”, apparso spesso al fianco del leader durante le visite all’estero. Per molti analisti il trio ha rappresentato, in questi mesi, una cellula riservata per contrastare oppositori e critici. E certamente, scaricando le responsabilità sui collaboratori si avranno ripercussioni sui rapporti di fiducia all’interno della nomenklatura. Chi dovrà eseguire un ordine scomodo magari cercherà di crearsi una polizza di sicurezza. Sul piano diplomatico le spiegazioni ufficiali hanno cambiato poco il quadro. La Turchia le ha definite insoddisfacenti, Ankara continua a chiedere l’estradizione dei colpevoli così come un’inchiesta a livello internazionale. Condizioni alle quali si aggiunge la necessità di trovare i resti dell’oppositore. Gli Usa, da parte loro, hanno annunciato sanzioni contro 17 sauditi, misura in apparenza simbolica per lanciare un segnale. Nella lista ci sono tra gli altri al Qahtani, Maher al Mutreb e il console al Otaibi che era in servizio a Istanbul, ma non il numero due dell’intelligence al Assiri. Nei giorni scorsi Washington ha comunicato che i suoi aerei-cisterna non riforniranno più i caccia dell’alleato impegnati nella guerra nello Yemen.