PRO E CONTRO DELLA RETE

PRO E CONTRO DELLA RETE

Il modo di vivere è cambiato con Internet, nel bene e nel male. Più informazioni, accesso alla conoscenza più semplice, ma anche tanto male. La rete è un replicante del bene e del male della realtà. Con un particolare tremendo in aggiunta: la possibilità di raggiungere chiunque. Da tempo la pedofilia si è trasferita in Internet e i pedofili on line costituiscono la nuova frontiera della depravazione sessuale. Tranelli porno, immagini ammiccanti, siti apparentemente normali, si sono rivelati in grado di commercializzare la pedopornografia, con la complicità dei pedofili on line.Foto, clip video, tariffe, per tutto un mondo di minori adescato in rete per soldi, telefonini, play station e che non riescono ad uscire facilmente dalla rete. In generale i genitori non sanno mai nulla, c’è sempre da chiedersi quando hanno smesso di guardare negli occhi i loro figli. Non solo l’underground- web, conosciuto dalle polizie informatiche come quello spazio virtuale nascosto, usato di solito per l’attività illegale, ma da anni, tutta la rete offre ai pedofili ( intendiamoci, spesso inconsapevolmente e ai limiti della legalità) ampie possibilità di soddisfare la loro sessualità deviante. Ed anche di guadagnare sui minori.Non si tratta di una nuova categoria di molestatori ma di una modalità più comoda e facile per adescare bambini e adolescenti e coinvolgerli in attività sessuali prima virtuali e poi a volte anche reali. In genere i pedofili on line sono più giovani dei molestatori “tradizionali” e non hanno precedenti crimini sessuali.Sfruttano le reti peer-to-peer per cercare e scambiare materiale pedopornografico e molti di essi ricorrono alle chat dove è più facile contattare i minori e stabilire rapporti amichevoliHanno una buona capacità empatica e sono in grado di entrare in sintonia emotiva con i bambini e gli adolescenti che incontrano, visto l’utilizzo di Internet che ne fanno i minori in qualsiasi momento della giornata. La cosa particolare sono le nuove tecniche di adescamento, subdole e pericolose. Una di queste è il child grooming, una pratica specifica messa in atto secondo un preciso “modello”.La traduzione italiana della parola grooming è “prendersi cura” di un animale e, nello specifico, strigliare il cavallo.Per estensione, il termine è divenuto indicativo di un comportamento di cura e di attenzione alla relazione tra un adulto e un minore, finalizzata alla costruzione di un rapporto di fiducia. Gli studi, descrivono l’adescamento on line come un avvicinamento graduale e per tappe. La prima è finalizzata alla costruzione dell’amicizia.Infatti dopo il primo contatto virtuale con il minore, che solitamente avviene con un’identità falsa in quanto chi adesca si fa passare per coetaneo o si finge femmina quando è maschio, il pedofilo costruisce lentamente un rapporto di amicizia carico di attenzione e affetto che gratifica il bambino o l’adolescente.In un momento successivo valuta la possibilità di essere scoperto e inizia a sondare in che misura il minore sia sotto il controllo di adulti, quale presenza abbiano i genitori nella sua giornata e con quali dispositivi è connesso. Poi inizia una vera e propria manipolazione del minore che serve a fargli credere che di lui si può fidare e può parlare in maniera confidenziale della sua vita e dei suoi problemi personali.Poi il pedofilo in chat comincia a fare richieste intime relativamente alla sessualità per poi passare a esplicite richieste di azioni sessuali on line magari attraverso l’esibizione di attività autoerotiche davanti una webcam.A quel punto il molestatore invia esplicito materiale sessuale e lo accompagna da un atteggiamento minaccioso e offensivo per indurre il minore a fare quanto richiesto. Spesso il compito del molestatore finisce con foto e video che vende in rete o commercializza su siti compiacenti ( a volte insospettabili dai più). Ogni cosa ha il suo prezzo.Altre volte si riesce a passare ad un contatto reale, ed il minore o la minorenne per fiducia, spavalderia o paura dei ricatti, accetta.E da qui è davvero complicato uscirne Gli adulti di riferimento hanno il dovere di tutelare i minori, dalla conoscenza del trarre indicazioni di comportamento per evitare i tranelli. Ma sarà sempre e soprattutto il dialogo costante che consentirà agli adulti di capire ciò che il ragazzino o la ragazzina stanno vivendo a loro insaputa, se non dai primi approcci, sicuramente dalle difficoltà successive. Occhi e orecchie ben aperti .Il ministero dell’interno dovrebbe investire in questi controlli, non limitarsi a dare consigli.Tutto un lavoro sui provider dovrebbe essere fatto e controllare quando un sito è segnalato. Non mi stancherò mai di dirlo. I bambini sono tutto ciò che abbiamo per costruire un altro mondo. Amiamoli e Tuteliamoli.