PROSTATA? ESISTE DAVVERO?
Italiani. Se si chiedesse ad alcuni cittadini cosa è inciso sul Palazzo della Civiltà e del Lavoro a Roma, probabilmente in pochi saprebbero rispondere, anzi, molti non saprebbero neanche dire di quale palazzo si stia parlando. Se invece chiedessimo cosa è scritto sul Colosseo quadrato, alcuni risponderebbero che c’è una frase di Mussolini, altri forse risponderebbero in modo esatto, ma tutti senza dubbio saprebbero di quale edificio si stia parlando. Eppure, su quel simbolo di una Italia in bianco e nero, soprattutto nero, trionfa una iscrizione molto famosa, molto citata: “ Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigatori”. Una esaltazione delle italiche virtù, un omaggio ai nostri antenati, a coloro che si battevano per la conoscenza, contro l’ignoranza dettata dalla religione, dalla superstizione. Eppure, se dovessimo scrivere oggi quella frase, saremmo costretti ad aggiungere “..di ignoranti, di analfabeti funzionali”. Ebbene si, secondo le statistiche e le indagini che di tanto in tanto compaiono su alcune riviste specializzate, gli italiani possono andar fieri della loro conoscenza distorta della realtà e della loro ignoranza relativamente ad alcune questioni. Già nel 2012 un rapporto del PIAAC, un programma ideato dall’OCSE per verificare i livelli di istruzione, confermava che nel nostro paese è quasi scomparso l’analfabetismo, ma appena prima di potersi dare le pacche sulle spalle per la gioia, la notizia è stata completata con la certificazione di un numero crescenti di analfabeti funzionali, ossia persone in grado di leggere e scrivere ma non di comprendere in modo adeguato testi, materiali informativi, etichette, manuali di istruzione, con una conoscenza del mondo, della storia, della politica,strettamente connessa a quanto apprende dagli altri, persone a lui vicine. Si tratta di persone che hanno perso il senso critico, la capacità di valutare correttamente una notizia, anche solo se sia vera o falsa. Perciò, se siete arrivati fin qui nella lettura potete tirare un sospiro di sollievo. Tornando all’ignoranza, gli italiani hanno conquistato recentemente un’altro trofeo, e cioè quello relativo alla mancata conoscenza di un organo che, secondo alcuni, non esiste e se esiste è un organo femminile: la prostata. Per 1 italiano su 4 infatti, secondo una ricerca a campione condotta dalla Associazione Europea di Urologia, e che ha coinvolto 2.500 persone di sesso maschile appartenenti a Francia, Italia, Spagna, Germania e Gran Bretagna, la prostata è un termine sconosciuto. Il 54 % degli intervistati ha dichiarato che si tratta di un organo femminile, ed il 22 % ignorava la sua collocazione all’interno del corpo umano. Ovviamente dalla non conoscenza della prostata deriva anche l’ignoranza nei confronti di alcune patologie ad essa collegata. Non a caso circa il 27% degli intervistati ha mostrato dubbi circa l’esistenza del tumore alla prostata, e solamente il 17% chiederebbe un controllo in caso di bruciore alle parti basse. D’altra parte bisogna capirli questi uomini, cresciuti nel mito della virilità e di San Viagra. Le parti intime sono per lo più considerate appendici, anche se stupisce apprendere che, sebbene la disfunzione erettile interessi oltre la metà del genere maschile oltre i 50 anni di età, solo il 25 % consideri le ricadute sulla vita di coppia e sulla salute in generale. Però possiamo consolarci, poiché, rispetto ai maschi esteri coinvolti nell’indagine, la maggioranza degli italiani sa che esistono gli specialisti, gli urologi, a cui rivolgersi in caso di analisi e visite approfondite. Come a dire che loro conoscono l’organo ma noi sappiamo a chi rivolgerci in caso di problemi a qualcosa che non conosciamo. Siamo italiani, creativi anche nelle emergenze, ma per fortuna ci vengono in ausilio le nostre consorti, le mogli, le fidanzate, a volte anche le mamme. Perchè le donne italiane invece sono molto attente al loro corpo, non trascurando sintomi anche banali, posseggono la consapevolezza, che forse è ciò che le contraddistingue sempre rispetto agli uomini. Non resta che sperare in informazioni sulle tematiche mediche affidate a messaggi brevi e di facile diffusione, qualcosa che non comporti la necessità di ragionamenti complessi, per rendere la prostata, e non solo essa, qualcosa di noto, a cui prestare attenzione quando lancia segnali. Magari un domani leggeremo che nella classifica dell’ignoranza globale non stiamo messi bene, ma che siamo il popolo con meno tumori alla prostata di tutti.
