SARDEGNA. IL PONTE È GIÀ SU, MA È UN’ECCEZIONE
Ebbene sì, pare che a volte anche in Italia si riescano a mantenere le promesse: a seguito dell’alluvione della scorsa settimana che aveva provocato non pochi danni in Sardegna, Anas e Regione avevano promesso che il ponte della statale 195 sarebbe stato ripristinato in una settimana. Tempi utopici per il nostro Stivale, se si considera che ci sono voluti cinque anni per aprire il cantiere sul ponte crollato a monte Pino, in Gallura, nel 2013.Ma i sardi hanno mantenuto la promessa, facendo della meravigliosa e ventosa isola una degna rivale di un arcipelago più lontano: quello giapponese. Due anni fa infatti girava in rete una foto che mostrava il prima e il dopo di una strada di Fukuoka, al sud del Giappone: la strada, crollata formando una voragine di 30 metri di larghezza e 15 di profondità, venne ripristinata in sole 48 ore.Da un lato quindi la contentezza per dei tempi di rimessa in sicurezza così rapidi, dall’altro il sapore amaro per uno squilibrio all’interno della regione stessa: Capoterra aspetta infatti da dieci anni (dall’alluvione dell’ottobre 2008) che venga completato il piano di riassestamento per l’area intorno al centro abitato, mentre Olbia attende da cinque anni l’inizio del “grande progetto” che dovrebbe permettere ai cittadini di vivere più tranquilli, senza il terrore che quel 18 novembre del 2013 possa ripetersi.Si gioisce dunque per un successo che da un lato dovrebbe comunque essere la regola e non l’eccezione, e dall’altro mostra ancora di più ciò che non funziona.
