STRASBURGO. ESULTANZA A TRAGEDIE ALTERNE
Riguardo all’attentato di Strasburgo, Salvini ha annunciato “l’arresto immediato di chiunque in queste ore stia esultando online”. Ha dichiarato, testualmente:“La nostra polizia postale è all’avanguardia e sta setacciando la rete per cercare gli infami che festeggiano la morte di qualcun altro”. Ed è interessante che questa decisa e ferma presa di posizione venga da un ministro che lascia i propri sostenitori gioire sistematicamente per ogni naufragio di uomini, donne e bambini. Un ministro che, ai tempi, permetteva che, di fronte alle immagini del cadavere del piccolo Aylan sulla spiaggia, i suoi miserabili fans scrivessero “Uno di meno!” con contorno di faccine assortite. Un ministro che, sulla sua pagina Facebook, ha sempre lasciato passare ogni incitamento allo stupro e all’omicidio della Boldrini, delle volontarie del Baobab, di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo quando furono rapite in Siria, di Silvia Romano, sequestrata in Kenya mentre li aiutava “a casa loro”. Un ministro che non si è mai preoccupato neanche lontanamente di sconfessare i propri sostenitori che invocavano i “roghi” o i “forni” per i rom.E quando una neonata rom veniva raggiunta da un piombino sparato da un italianissimo pensionato, ecco apparire di nuovo i consueti, aberranti, “Una di meno!”. Forni, roghi, ruspe, festeggiamenti per ogni morto troppo “scuro”, troppo “islamico”, troppo “rom”, troppo “diverso”.Questo è quello a cui assistiamo impotenti ogni giorno sui tuoi social network o ai tuoi comizi, Salvini. Occhio a mandare la postale dagli “infami che festeggiano la morte di qualcun altro”, potresti ritrovarti di colpo senza elettorato.
