TRANSIZIONE ECOLOGICA: PERCHE’ IL TIFA VA A MACRON E NON AI GILET GIALLI
“Comprendo le paure dei cittadini ma non cedo alle violenze. Abbiamo fatto troppo poco sul clima”. Con queste parole il Presidente franceseMacronha presentato il suo piano per l’energia che prevede lachiusuradi tutte lecentrali a carbone entro il 2022, il passaggio dai combustibili fossili alleenergie rinnovabili e pulitee lariduzionedel 50% entro il 2035 della quota dienergia nucleare, che l’Italia importa a caro prezzo. La traduzione suona più o meno così: “gilet gialli, fatevi da parte, ché qui deve passare la transizione ecologica”. C’è chi pensa che Macron stia facendo il lavoro sporco di cui la Francia aveva bisogno ma che nessuno era pronto a sostenere. È sceso in politica, ha preso i voti promettendo di cambiare le cose, lo sta facendo. Senza guardare in faccia nessuno, conscio che tale condotta gli varrà il congedo dalla carriera politica a fine mandato. Altri, più maliziosi, sottolineano che l’indice di impopolarità del Presidente è compromesso da tempo, perciò tira dritto, perché non ha nulla da perdere. Vero, solo in parte però.Macron non ha nulla da perdere, ma il proposito di imporre unatassazione sulle emissioni di CO2 di 56€ per tonnellata entro il 2020 e di 100€ per tonnellata entro il 2030lo aveva annunciato già nel 2015, quando aveva eccome qualcosa da perdere. La decisione del governo francese di alzare le imposte nette (imposte/sussidi) di benzina e gasolio, nata per ridurre le emissioni di CO2 in un’ottica tanto nazionale quanto sovranazionale di salvaguardia del pianeta, è stata accolta con frustrazione dai cittadini francesi, già esasperati dall’aumento dell’IVA e della disoccupazione. La vicenda, per chi se la fosse persa, è riassumibile così: il ministro dell’ecologia francese – il nuovo, perché il vecchio ministro si è dimesso, come hanno fatto il ministro dello sport e quello degli interni, che però, avendo puntando alla carica di sindaco di Lione, lo aveva dichiarato a suo tempo – ha varato unalegge di stampo ‘ecologico’. Sulla base dellateoriaper cuise si aumenta il prezzo del carburante si accelera il passaggio alle auto ibride ed elettriche, la Francia ha aumentato di colpo la tassa sui carburanti di circa il 20%, e ora il prezzo del gasolio, che si aggirava sui 1,30 Euro al litro, è circa 1,55 Euro –cifra irrisoria rispetto all’Italia, dove ancora si attende il taglio sulle accise promesso da Matteo Salvini durante la campagna elettorale. I francesi, specie quelli con redditi bassi e residenti fuori dalle grandi città, costretti a dipendere dalle automobili, si sonopiuttosto arrabbiati, hanno indossato simbolicamente i gilet gialli – igilet jaunesmessi dagli automobilisti in caso di pericolo – e dato il via all’inferno. Impressionante ilbilancio della manifestazione che lo scorso 17 Novembreha coinvolto 287.710 persone e circa 5.000 agenti di polizia (in molti casi apertamente schierati a favore dei manifestanti): 355 persone interrogate, 157 arrestate. 409 feriti, di cui 14 in gravi condizioni. 1 morto… CONTINUA SU:https://www.peopleforplanet.it/transizione-ecologica-perche-tifo-va-a-macron-e-non-ai-gilet-gialli/?fbclid=IwAR3mXNjzqbuKb_7moKYAbJDU3gxO_uGaHvLHMKJD-RQxB72vQEwWqOxXJc8
