UNA MARCIA PER LA PACE CONTINUA

UNA MARCIA PER LA PACE CONTINUA

Domenica 24 settembre 1961 Aldo Capitini, filosofo politico, religioso e socialista, organizza la Marcia per la Pace e la Fratellanza dei Popoli, un corteo nonviolento che si snoda per le strade che da Perugia portano verso Assisi, una marcia tuttora proposta in media ogni due/tre anni dalle associazioni e dai movimenti per la pace. In questa occasione viene per la prima volta utilizzata la Bandiera della pace, simbolo dell’opposizione nonviolenta a tutte le guerre. Capitini descrive l’esperienza della marcia nel libro Opposizione e Liberazione. Un libro che consiglierei anche a scuola. Aderiscono molte personalità, tra cui lo scrittore Italo Calvino. L’impegno di Capitini per la pace infranazionale e internazionale (con particolare attenzione al pericolo atomico) lo coinvolse sempre più in una collaborazione con Norberto Bobbio, il quale raccoglierà tali riflessioni nell’opera “Il problema della guerra e le vie della pace”. Un libro filosofico, tanto impegnativo quanto coinvolgente. A settant’anni dalla firma della Dichiarazione universale dei diritti umani, a cento anni dalla fine della prima guerra mondiale e a cinquant’anni dalla scomparsa di Aldo Capitini l’Italia che resiste si dà appuntamento il 7 ottobre lungo la strada che conduce da Perugia ad Assisi non per chiedere, ma per fare pace, per dimostrare che esiste un altro paese ed un’altra cultura con radici profonde nei principi e nei valori della nostra Costituzione e nella difesa delle democrazia, un’Italia che pensa, ragiona e sa scegliere il campo dove stare: quello dei diritti umani universali, della solidarietà, dell’accoglienza e della pace. In foto la prima marcia Domenica 24 settembre 1961, la prima bandiera della pace e una veduta della marcia oggi, verso mezzogiorno.