LA TERZA VIA HA FALLITO? SE AVESSE REDISTRIBUITO RICCHEZZA, NO

“La terza via ha fallito” come dice Michela perché non è stata in grado di assicurare che il mercato potesse avere il ruolo di meccanismo di concorrenza e generatore di crescita assicurando contemporaneamente che lo stato riuscisse a regolamentare e a ridistribuire parte della ricchezza generata dai mercati più concorrenziali (vedi le liberalizzazioni)? Il ragionamento è giusto ma è sbagliato il titolo: non è la terza via che ha fallito, ha fallito la sua deriva verso il neoliberismo, dove è stata portata più o meno consapevolmente in tutta Europa.“Ora questi cittadini sono un pochino arrabbiati con chi non li ha tutelati e sembra aver fatto gli interessi degli altri, dove gli altri a torto o a ragione sono i ricchi, i potenti, le banche e le multinazionali e che spesso hanno sottratto la loro fetta di torta al sistema fiscale. E non ne vogliono più sapere di mezze misure, e compromessi, e ragionevolezza.”Esatto ma questo significa più che mai che ci sarebbe bisogno di terza via: ci sarebbe bisogno di affrontare la complessità dei problemi e risolverli anziché tagliare la complessità tentando di eliminare i problemi come cercano di fare i M5S al governo (la Lega invece vuole generare problemi ed è un caso a parte).Da recuperare c’è quel secondo tempo del progetto della terza via che non è stato portato avanti, ovvero garantire i diritti e la redistribuzione in mancanza dei quali la gente si è sentita fregata dalla sinistra al governo che ha invece praticato il neoliberismo.