LA STORIA DI MOHAMMED E HALIFA
DI CORRADO GIUSTINIANISulle piante avevo soltanto un quintale e mezzo di olive, causa potatura radicale dell’inverno scorso, dopo il gelo e la neve. Ma volevo raccoglierle a tutti i costi. Per me fare l’olio, anche un solo chilo, è un atto religioso. Ho lottato contro ogni convenienza economica, e anche contro mia moglie: “Non puoi andare al frantoio il giorno del ventiduesimo anniversario di nozze”. Da solo non ce l’avrei fatta: avevo bisogno di due raccoglitori, ovviamente ben pagati, ma non li trovavo. Poi un lampo: lo chiedo a “Refugee scart” la onlus che ci fa le borse di plastica riciclata per gli ospiti del Trevignano FilmFest. Detto fatto: ecco nella foto Mohammed e Halifa, provenienti dal Gambia, che mi aiutano. Non avevano mai fatto un lavoro del genere, gliel’ho insegnato io. Tra un’oliva e l’altra, Mohammed mi ha raccontato la sua storia: un padre prigioniero politico, sottoposto a torture e morto dopo cinque anni di galera. La madre che, con lui piccolo e la sorellina un po’ più grande, fugge allora a Sabha, in Libia, dove Mohammed cresce, frequenta la scuola coranica e trova lavoro come imbianchino. “Non è vero che Gheddafi era cattivo, con lui il popolo viveva bene”. Poi il viaggio, quattro giorni, dalla Libia a Lampedusa. “Non ho pagato niente, il mio datore di lavoro mi ha presentato le persone per andare gratis” e il trasferimento nel centro minori di Catanzaro e poi a Roma. “Il Corano dice che non bisogna rubare né uccidere, né mangiare carne di maiale, né bere alcol, e nemmeno andare a puttane – mi dice, mentre raccogliamo le reti – ma qui ho visto che ci sono musulmani chequesti peccati li fanno”. Al ritorno, in macchina, sente in cuffia la preghiera del venerdì. Poi dal frantoio, dove la resa delle olive è stata purtroppo bassa, arriva il responso delle analisi dell’olio: tasso di acidità, eccellente: 0,1 (perché un olio sia extravergine deve essere dallo 0,8 in giù). Generalmente mi commuovo per molto meno: questo dato basta e avanza a farmi sgorgarelacrime di gioia.
