A PROPOSITO DI CONDONI. DA GENOVA L’ATTENZIONE SI SPOSTA AD ISCHIA
Nel decreto per Genova da poco firmato dal Presidente Sergio Mattarella, oltre alla parola “ ricostruzione” è apparsa la parola “condono” seguita da poche righe: “… I Comuni di cui all’articolo 17 comma 1 definiscono le istanze di condono relative agli immobili distrutti o danneggiati dal sisma del 21/09/2017…”.La notizia, “nonostante la distanza” è prontamente arrivata ad Ischia perché, il sisma menzionato è quello che ha colpito alcuni Comuni dell’isola lo scorso anno, ed il condono edilizio è argomento che riguarda tutta l’isola.Ischia, splendida isola nel Golfo di Napoli, per anni è stata aggredita dal cemento selvaggio, nonostante sia da sempre area soggetta a vincolo paesistico, ma nonostante questo, l’edilizia sull’isola non si è mai fermata vuoi per necessità abitativa o per puro diletto, siamo al punto che ad oggi, le domande di condono che si sono accumulate sui tavoli dei sindaci sono circa 27 mila, e ben 600 abitazioni hanno ricevuto ordinanza di abbattimento.Dopo il sisma dello scorso anno, molte case crollate o danneggiate in zona non sono regolarmente condonate. Lo Stato invece è partito dall’assunto che non verrà riconosciuto nessun contributo se prima non viene risanato, e non sarà riconosciuto alcun diritto, per eventuali delocalizzazioni, se prima non sarà intervenuta la sanatoria, a questo punto, nonostante l’inserimento nel decreto non sia stato fatto per avviare il condono bisogna per forza iniziare a ragionarci su.“Bisogna anche fare presto” avverte Giacomo Pascale, sindaco di Lacco Ameno,” perché ci chiedono di fare in pochi mesi quello che non si è fatto per decenni, i Comuni, devono quindi capire, come intervenire, e che criterio adottare per procedere alla sanatoria, e con quali norme”.Al momento, le voci sono discordanti. C’è chi auspica che il condono venga allargato all’isola intera, per far si che tutti gli immobili possano finalmente essere adeguati alla sismicità del territorio, e chi invece, vorrebbe si applicasse solo ed esclusivamente nei Comuni terremotati; sembra invece, leggendo il decreto, che la sanatoria verrà applicata solo ed esclusivamente agli immobili crollati o danneggiati.“Dobbiamo agire al meglio” continua il sindaco Pascale, “il Decreto non è la Bibbia, una volta pubblicato, c’è la speranza che le forze politiche possano agire in Parlamento in sede di legislazione per definire al meglio questa annosa e spinosa questione”.
