FOTO PERFETTE E COPPIE IN CRISI

La moda dei selfie, i like su Instagram, le foto patinate…hanno portato noi donne alla ricerca spasmodica dell’uomo ideale che non deve incarnare più i panni del principe azzurro ma di Cartier Bresson. E si perché oltre a saper corteggiare, farci sentire protette, amate, viziate, comprese, attraenti, desiderabili (solo quando diciamo noi, perché se è troppo presente:”mi soffochi”, “sei pesante”, “prima eri diverso…”), deve saper fare foto perfette.Il malcapitato di turno deve indovinare: la luce, l’inquadratura, i colori, fermare i passanti al centro di Milano, spostare palazzi, rimuovere alberi secolari se ostruiscono la visuale, spostare l’Etna più verso Taormina per avere un panorama più “adeguato” al soggetto fotografato, bloccare ogni tipo di tremolio alle mani (“se non stai fermo te le taglio”), riuscire a ottenere dal suo smartphone una risoluzione uguale ad una Nikon da 6500. Ma non basta.Ancora non basta mio caro uomo innamorato.Devi saperti muovere, mentre fotografi. Così capita che una tranquilla giornata al mare si trasformi in Mission impossible 1 – 2 – 3 e futuri sequel sino al 2050. “Amore perché non mi fai una foto?”.Ed ecco partire in sottofondo “profondo rosso”.Il povero fidanzato si prepara psicologicamente.Primo dubbio: posizione del cellulare.Verticale, orizzontale, obliqua, a 3/4, circolare, perpendicolare, parallela.Lui punterà sinceramente sul fattore quantità oltre che qualità, così da illuderci di aver fatto un buon lavoro.Secondo dubbio: inquadratura.Il poveretto che ormai è sempre più in difficoltà, da pentirsi di aver deciso di uscire, svegliarsi, nascere…cerca di far rientrare in un solo scatto tutto: mare, Etna, Colosseo, Navigli, Paolini… ma non il culo della tipa di fianco (anche lei alle prese con pose plastiche raccatta like)e quando consegna, fiero di aver portato a termine la sua missione, lo smartphone…arriva l’urlo, seguito da imprecazioni.“Amoreeee, ma che hai fatto?!. Non se ne salva una. Ma sei proprio negato!”.Troppo lontana, troppo vicina, sole contro, inquadratura sbagliata, troppo mossa, poco mossa, moto ondoso in aumento, maracaibo mare forza 9….E lui in silenzio senza diritto di replica. È mezzogiorno. Il bagno tanto desiderato è più irrealizzabile dello scudetto dell’Inter.“Adesso ti dico io come devi fare…perché tu proprio non mi valorizzi. Alzati fai 3 passi indietro, 5 in avanti e 2 di lato, fai la giravolta…Non va bene. Piegati. Sposta la coscia verso l’alto e il mento verso il basso, attento al mignolo del piede destro che non si muova.No, non ci siamo. Distenditi per terra, sulla sabbia. Di più. Ancora di più”.Per fortuna non sono sabbie mobili indiane, perché sennò ciao amore ciao.E intanto lui sprofonda fino a trovare il braccialetto di zia Assunta perso nell’estate del 56, la verginità di Concetta persa ogni estate con uno diverso, gli elettori del Pd…ma l’inquadratura no!“Deve essere dal basso verso l’alto”.“Il colore del mare dev’essere più azzurro!”“Chiedi a Dio un’illuminazione migliore! Devo fare tutto io”.97 scatti in sequenza rapida.Moralmente e fisicamente distrutto. Esausto. Privo di energie come se avesse giocato una finale di Champions.Aspetta come sul patibolo il giudizio.La foto va bene.Sono le 19:30.Adesso il nostro uomo può fare un bagno ma non c’è più tempo e non c’è più voglia, il telefono è scarico e lui di più.Ha solo due cose piene ma non lo diciamo.