2 GIUGNO 1946. L’INIZIO DELLA LIBERTÀ PER L’ITALIA. IL RUOLO DELLE DONNE

2 GIUGNO 1946. L’INIZIO DELLA LIBERTÀ PER L’ITALIA. IL RUOLO DELLE DONNE

DI CLAUDIA SABA“L’Italia è una repubblica fondata sul lavoro”.Sono queste le prime parole della nostra Costituzione.Di un’Italia affamata dalla guerra, dalla sofferenza, dal dolore.Dalla perdita di tante giovani vite.È da qui che prende vita la Carta costituzionale.Ogni parola, ogni articolo, ogni verbo rispecchiano la forza di volontà di un popolo che vuole un’Italia nuova, giusta e libera.La prima partecipazione pubblica delle donne risale alla “Consulta Nazionale” del 1945, prima istituzione democratica nata dopo il fascismo.È questo il “vero battesimo politico” delle donne italiane.Erano soltanto in tredici ma più agguerrite che mai.Una di loro, dopo una giornata di dibattito estenuante che non aveva portato a nulla, si scagliò contro i lunghi discorsi e le diatribe dei colleghi maschi.Questa consigliera, riporta un articolo dell’epoca, “non riusciva a trattenere l’insofferenza e, nel tentativo di porre fine agli esasperanti distinguo sul termine più adatto da usare in un articolo di poco conto del Regolamento, interveniva duramente in quella che definiva senza mezzi termini una ’discussione inutile’, una superflua perdita di tempo, lasciando l’assemblea in un mutismo rotto solo dalla successiva chiamata al voto”.Una fragile maestra dell’Agro pontino aveva riportato gli emeriti consultori alla cruda realtà del dopoguerra e ai “veri” problemi di un paese in cui, donne e uomini, attendevano soluzioni.Dopo quel rimprovero scese il silenzio e l’articolo venne approvato senza altre interferenze.Quella maestrina si chiamava Clementina Calligaris, di Velletri.Ma il ‘46 segnerà un altro passo importante per le donne italiane.Sarà la loro prima volta al voto, nel referendum del 2 giugno 1946.Le donne elette alla Costituente furono 21 su 226 candidate e cinque deputate entrarono a far parte della Commissione incaricata dall’Assemblea per scrivere la nuova proposta di Costituzione.I lavori iniziarono il 25 giugno 1946 e terminarono il 22 dicembre 1947.Nasce così il testo originale della Costituzione italiana.Oggi è custodito al Senato con le firme del capo provvisorio dello stato Enrico De Nicola e del presidente del consiglio, Alcide De Gasperi, apposte sull’ultima pagina.Il 1° gennaio del ‘48 la Costituzione entrerà finalmente in vigore.In questi settant’anni di vita,la costituzione ha visto l’evolversi del Paese, il progredire negli anni del boom economico degli anni ‘60 per poi sprofondare negli anni bui del periodo degli “anni di piombo” e della lotta alla mafia.Ha visto il superamento degli anni ‘90 con Tangentopoli e l’ingresso nel terzo millennio, con l’Euro e la crisi del 2008.A partire dal 1983, si tento’, invano, di modificarla.Proposte di riforma arrivarono nel ‘97 con D’Alema e a seguire con Berlusconi nel 2001.Nel 2006, con la cosiddetta “Devolution”, si tentò di trasformare il nostro sistema da parlamentare a federale.L’ultimo, il più recente, con la riforma Renzi-Boschi.Respinta dal referendum del 5 dicembre 2016.La Costituzione, se pur con qualche piccola modifica, assicura ancora oggi, uguali garanzie a tutti i cittadini italiani.Racchiude 70 anni di grandi valori.Di ideali condivisi, di onore.E il principio più alto dell’essere umano. Quello di poter esprimere e vivere il pensiero, in assoluta libertà.