AL MERCATINO DI MARIANNA, VENDE IL ‘SUPERFLUO’ PER SOPRAVVIVERE

AL MERCATINO DI MARIANNA, VENDE IL ‘SUPERFLUO’ PER SOPRAVVIVERE

Di quante Marianne, dovremo ancora raccontare la storia? E’ una storia di povertà.Di quelle che fanno vivere di stenti. Che spengono i sogni. Perché anche sognare richiede un costo. Meglio non averne e pensare al concreto, a come sfangare la quotidianità. Fatta dello strettissimo necessario, perché oltre non si può andare.Ne sa qualcosa Marianna(nome di fantasia).Che trova sempre qualcun altro prima di lei, in quella maledetta lista per la casa popolare. Qualcun altro che ha più diritto o che forse è più povero di lei. Mariannaperò non ce la fa più a mantenere se stessa e suo figlio, ancora per poco minorenne.Il quale, appena raggiunta la maggiore età non avrà più diritto all’assegno familiare nella sua magra busta paga:520 euro mensili.Si spacca la schiena ogni giorno la 47enne di Sestu, alle porte di Cagliari,lustrando scale e pavimenti per un’impresa di pulizia. Ma a fine mese di quei soldi ne rimangono davvero pochi,dopo aver pagato le utenze e i 480 euro di affittoper quel ‘buco’ che occupa. Ora ha ricevuto l’integrazione prevista dal reddito di cittadinanza che, in aggiunta al mensile,le consente di arrangiarsi con circa 11 euro al giorno.Per lei e il suo ragazzo. Una vita da nababbi, non c’è che dire. Come sopravvivere senza dover elemosinare la carità altrui?Vendendo il ‘superfluo’ che c’è in casa.Oggetti ricevuti nel tempo come regali, piccoli elettrodomestici, giocattoli, vestiti e tutto quello da cui si può ricavare qualcosa.Ricordi di momenti feliciquando alle necessità familiari provvedeva il marito, prematuramente scomparso.Ricordi di sogni realizzati,quando sognare era ancora consentito. Ricordi messi ora in vendita, per poter, se non vivere, almenosopravvivere con dignità.Perché questa non vuole proprio perderla la mamma di Sestu.