CIAO ADJI. SIAMO TUTTI IN VIAGGIO VERSO L’AMORE ETERNO
Adji Rokhaya Wagne, mamma quarantenne, è morta ieri investita dal treno della Metropolitana di Roma che avrebbe dovuto riportarla verso casa.Poteva succedere a chiunque. Anche a me che da quella fermata Lepanto passo ogni giorno.Una notizia di cronaca, di quelle che non fanno notizia. Eppure in pochi minuti, milioni di persone ne sono rimaste addolorate e sconvolte.Avvenimenti come questi ti toccano dentro, arrivano dove mille parole, video, articoli o comizi non possono accedere, seminando umana compassione ma, senza adeguata reazione, anche velenosa negatività.Dopo qualche ora tutto era tornato ad un’apparente normalità, tranne qualche macchia sul vecchio pavimento della banchina. Soddisfazione per la ripresa del servizio di trasporto certo, ma anche grande tristezza.Non sono riuscito a far finta di nulla. Sul luogo della tragedia, ho posto un piccolo cartello e una pianta di fiori. Per Adji, anzitutto, ma anche per me stesso.Come ci ricorda sempre anche Papa Francesco, è pericolosissimo non reagire alla dilagante indifferenza per la propria ed altrui sofferenza. Quanto veleno inietta nel nostro sangue questa strisciante, quotidiana rassegnazione a tutte le violenze, a cominciare da quelle contro i bambini? Quanta confusione arriva nel nostro inconscio? Quanta debolezza si insinua nella nostra anima, contagiando anche i nostri figli?La banalità del male si vince con la forza del bene. Solo la luce di un Amore gratuito e sempre presente può illuminare le tenebre che attraversiamo ogni giorno. Nel corso dei secoli, molte persone, laiche e religiose, di tutte le razze e culture, hanno testimoniato questo, senza arrendersi di fronte alla violenza delle circostanze e a quella, molto peggiore, di cui è capace l’essere umano. Insegnandoci che non si può mai scendere a compromessi con il male. Altrimenti il male si impossessa di noi, senza scampo.Gesù con la Sua esistenza e ancor di più con la Passione, ci ha addirittura mostrato che il male più grande, se affrontato con l’Amore e il perdono, può trasformarsi in Resurrezione.Anche noi, insieme con Lui, dobbiamo fare altrettanto: altrimenti ogni male diventa una diabolica “identificazione negativa” (1) che condiziona dall’inconscio la nostra esistenza, creata per la gioia e la condivisione. Da sempre e per sempre.
