IL GUSTO DI COMPRARE LIBRI TRA LE BANCARELLE DELL’USATO
Ma il gusto di comprare i libri alla bancarella? con quella sensazione di formicolio affaristico-businessiano, mentre frughi e raspi tra le copertine, irisvolti, le pagine, neanche una gallina faraona razzola meglio, tra il settore dei romanzi a un euro, quello dei due euro e il settore rarità a cinque euro (e ti chiedi : cinque euro?! Cin-que euro? ma che è, Christie’s?)… quella sensazione precisa di stare facendo degli affaroni stratosferici, incerta se portarteli tutti via e cambiare casa perché non c’entra più niente, o fare una scelta ( difficile, durissima, non riesci a scartarne nessuno) e prendere giusto quella pila di romanzi bellissimi che non se ne può proprio fare a meno e non vedi l’ora di leggere e già sai che a casa tua non c’è più posto da nessuna parte, sugli scaffali, tra le mensole, nelle librerie, dietro gli angoli, sui mobiletti, in cima a qualsiasi cosa, nel bagno, in cucina, sul comò e nell’armadietto del fai da te, ma poi alla fine il posto per i libri si trova sempre. Non si capisce come sia possibile, ma è così. E infatti domani se la bancarella c’è ancora, ci torno. Magari fa anche i saldi, e quelli da cinque li mette a tre
