IL RITORNO DI ANGELA MERKEL AD ATENE E L’INCONTRO CON UN NUOVO ALEXIS TSIPRAS.

IL RITORNO DI ANGELA MERKEL AD ATENE E L’INCONTRO CON UN NUOVO ALEXIS TSIPRAS.

Dopo la sua ultima visita nel 2014, il 10 e 11 Gennaio Angela Merkel è tornata ad Atene. Lo scenario che ha accolto la cancelliera tedesca al suo arrivo in terra ellenica è completamente diverso da quello della sua ultima visita, dove le strade della capitale si erano trasformate in quelle di un campo di battaglia, con un popolo in rivolta e pronto a sfidare colei che era ritenuta la sola responsabile del martirio del popolo greco. Ma anche i protagonisti erano diversi e si trovavano in posizioni opposte. Allora, ad accoglierla alll’arrivo all’aereoporto, c’era il premier conservatore Antonis Samaras, mentre Alexis Tsipras era il capo dell’opposizione di Syriza in Parlamento. La Grecia era diversa. Era un paese stremato dalle misure di austerità, completamente soggiogato da una politica che stava distruggendo il tessuto sociale e produttivo di un paese in un epoca moderna.I protagonisti, oggi hanno assunto una posizione diversa. A governare la Grecia c’è Alexis Tsipras mentre Antonis Samaras, dopo personali fallimenti politici, ha lasciato la presidenza del partito conservatore e riveste solo il ruolo di Parlamentare di Nuova Democrazia. La storia di questi ultimi anni, specialmente dopo l’ascesa di Syriza al potere, è realtà opinabile. Si presta a molteplici chiavi di lettura che difficilmente combaciano e possono definirsi univoche.La Merkel è un politico che sicuramente avrà un suo ruolo nella storia dei nostri giorni, un ruolo che per alcuni potrà essere positivo per altri negativo. Sicuramente verrà ricordata per il suo pugno duro con la Grecia del 2015, governata da un Alexis Tsipras che ha dato lotta alle tanto care misure di austerità. Oggi, dopo gli episodi a tratti terrificanti di quella famosa estate, che hanno avuto il loro completamento con l’accordo del 2015, si può dire che tra i due leader c’è una buona collaborazione fondata sul reciproco rispetto delle diversità di opinione. La Cancelliera Merkel ha iniziato la sua visita partendo proprio dal Primo Ministro Alexis Tsipras, che l’ha accolta con questo saluto “Sei venuta in Grecia l’ultima volta cinque anni fa, ora arrivi in un’altra Grecia che ha superato la crisi. Attraverso soluzioni di compromesso, abbiamo trovato modi per superare le sfide. Abbiamo superato la crisi greca, che era anche una crisi europea. La Grecia è diventata parte della soluzione per la crisi. È diventata un pilastro della stabilità nella regione e una forza cooperativa nei Balcani e nel Mediterraneo sud-orientale. Anche se apparteniamo a famiglie politiche diverse abbiamo un nemico in comune, l’estrema destra europea”. Una visita di alto valore simbolico, che avviene in un momento particolare in cui la Grecia ha riaggiornato la propria posizione, sia in materia economica che di politica estera. Al centro delle discussioni molti dossier scottanti, che hanno anche una risonanza notevole in Europa: il tema degli immigrati e la questione macedone. Entrambi i leader hanno concordato che quella dei migranti, sarà una questione che determinerà le future elezioni europee.Secondo Tsipras, infatti, l’aumento dei flussi dei rifugiati unitamente all’assenza di una politica coerente da parte dell’Europa per il suo contenimento ha creato terreno fertile per una pericolosa quanto grave ascesa della destra in Europa. Questo fenomeno, inoltre, può ritenersi anche il suo completamento dal momento che il dogma neoliberista dominante nella dialettica europea aveva inziato ad attecchire nel panorama ideologico già dallo scoppio della crisi economica, determinando il ritorno sulla scena della destra estrema e del populismo anti-europeo. In questo contesto, è necessario contrastare questa ascesa con la costruzione di una Europa sociale e una nuova architettura per l’Eurozona. La lotta ai populismi e alle destre estreme è, politicamente, l’unico punto di contatto con la cancelliera tedesca ma si rivela quanto mai necessario per la sopravvivenza del progetto politico europeo.Altra questione, la ratifica dell’Accordo di Prespe. La cancelliera ha voluto congratularsi con Alexis Tsipras e Zoran Zaef, per la collaborazione reciproca nel risolvere una controversia che non ha solo rilievo greco e macedone ma anche Europeo. Qualche ora dopo la partenza di Angela Merkel da Atene, il Parlamento di Skopjie ha completato la procedura di revisione costituzionale secondo i principi posti dall’accordo di Giugno terminando la prima fase. Adesso, la palla passa al parlamento di Atene che dovrà pronunciarsi per la sua ratifica. Questo sarà un passaggio molto delicato ed importante per il governo di Alexis Tsipras. L’accordo di Prespe sta causando molti rumori nella maggioranza di governo, con il partner ANEL, guidato da Panos Kammenos, in forza al Ministero della Difesa, che ha già annunciato che non voterà a favore dell’accordo. Durante il suo intervento in conferenza stampa, Angela Merkel non ha voluto fare commenti sulle posizioni prese dai partiti greci, ma ha sottolineato l’importanza che la ratifica riveste anche in un ampio contesto europeo: la stabilità della regione dei balcani è un fattore fondamentale che va preservata e che non può essere danneggiata da dannose diatribe interne che hanno già portato al rinascere, da entrambi i lati, alla reviviscenza di forti e spietati nazionalismi.Un altro annoso capitolo si è aperto dinanzi a Prokopios Pavlopoulos che ha ricevuto la Merkel nella sua seconda giornata di visita. Si tratta dei risarcimenti che la Grecia vuole chiedere alla Germania per i crimini commessi dai nazisti nel periodo dell’occupazione durante la seconda guerra mondiale. Il Parlamento greco ha costituito una commissione interna, che ha stimato il quantum dei danni perpetrati dai nazisti: quasi 290 miliardi di euro. Pavlopoulos, ha ribadito l’importanza di questo risarcimento ma ha puntualizzato che la sua soluzione deve avvenire nelle competenti sedi legali e nel rispetto dei “valori culturali internazionali ed europei”. Angela Merkel, non ha dato una risposta concreta sulla richiesta dei risarcimenti ma ha ribadito la linea su cui la Germania preme ogni qual volta si riapre la questione. Il paese, secondo Merkel, si è assunto la sua responsabilità storica e morale per quanto accaduto durante l’occupazione nazista. “È una questione di cuore sostenere la Grecia su questo” ma la Germania è disposta solo a guardare al futuro delle relazioni dei due paesi perché la storia è ormai stata già scritta e non può essere più cambiata. Ciò che è stato, è stato.Angela Merkel, lascia una Grecia che lotta ogni giorno per mantenere ferma la sua dignità di paese membro dell’Unione Europea. Lei stessa, ha notato come il popolo greco sia dotato di una forte resilienza, che li consente di continuare a lottare anche quando lo si vuole piegare. E avrà rivalutato certo la posizione e statura politica di Alexis Tsipras, che non ha esitato a piegarsi ma ha continuato sempre a lavorare per l’interesse del suo popolo e per il bene dell’Europa. La questione dei migranti e la questione della Macedonia come anche il problema di Cipro, hanno dimostrato la pragmatica intelligenza del leader greco: forse è giunto il momento che la Germania ma anche l’Europa intera riconoscano ad Alexis Tsipras la statura del “grande leader europeo”.