NANGA PARBAT. TROVATA LA TENDA DELL’ALPINISTA NARDI. PROSEGUONO LE RICERCHE

NANGA PARBAT. TROVATA LA TENDA DELL’ALPINISTA NARDI. PROSEGUONO LE RICERCHE

Dalla scorsa domenica non si hanno notizie dell’alpinista italiano Daniele Nardi e di Tom Ballard che insieme stavano tentando l’ascesa dello sperone Mummery la parte più pericolosa del monte hymalayano. Stamani si è alzato in volo l’elicottero dell’aviazione pakistana che ha sorvolato lo Sperone Mummery, a 6mila metri. Nessuna traccia dei due alpinisti dispersi al momento, la ricognizione non ha dato alcuna risposta positiva. Lo Sperone Mummery è il punto da cui Nardi ha fatto l’ultima telefonata alla moglie domenica notte. Subito dopo è rientrato al più vicino eliporto per poter fare rifornimento e ripartire per il Nanga Parbat. A bordo dell’elicottero vi erano tre alpinisti pakistani tra cui Alì Sadpara che per 4 volte è salito sulla vetta ed è stato il primo a scalarla nella stagione invernale. Il sorvolo dovrebbe ora essere effettuato da altezza maggiore, oltre lo Sperone, appena sotto quota 7000. Tra le varie ipotesi avanzate circa questa vicenda che diventa ora dopo ora fonte di preoccupazione ed ansia per i famigliari in attesa di risposte, vi è quella in cui si ipotizza che Nardi e Ballard si siano recati alla sinistra dello Sperone per raggiungere la via Kinshofer. Per farlo avrebbero dovuto attraversare il lembo più basso del grande bacino glaciale. Alcuni siti , intanto che stiamo scrivendo, hanno rilanciato la notizia in cui sembrerebbe sia stata individuata dall’elicottero in ricognizione per le ricerche dei due alpinisti la tenda di campo 3 che sarebbe invasa dalla neve ( notizia poi ufficializzata). A darne notizia sarebbe lo staff quando sono trascorsi quattro giorni senza notizie dei due scalatori. Sarebbero anche state individuate nell’area sorvolata tracce di valanga sul pendio il  che starebbe ad indicare la pericolosità della zona. Dal campo base del K2, gli alpinisti russi hanno fornito la loro disponibilità a far parte delle squadre di soccorso. A separare le due montagne vi sono tre ore di elicottero, diventa quindi di rilevante importanza il fattore tempo sia dal punto di vista meteorologico sia per l’oscurità in cui gli spostamenti diventano impensabili. Le ricerche sono state bloccate fino ad oggi a causa della chiusura dello spazio aereo per le tensioni fra Pakistan e India. La moglie di Nardi non perde la speranza. Numerose sono le manifestazioni di affetto che le stanno giungendo e per le quali ringrazia chi non la fa sentire sola. Il Nanga Parbat è nota anche come“montagna assassina”per l’alto indice di mortalità. Un gigante alto 8.125 metri tanto da meritarsi il primato della nona montagna più alta della terra. Prevista una nuova ricognizione. Nel pomeriggio le condizioni meteo sul Nanga Parbat potrebbero peggiorare, in questo caso le ricerche potrebbero proseguire via terra. Confermata la notizia del ritrovamento  dei segni di slavine e crolli nell’area interessata.