SERGEI POLUNIN, SESSISTA SU INSTAGRAM, ÉTOILE DELLO SCANDALO

SERGEI POLUNIN, SESSISTA SU INSTAGRAM, ÉTOILE DELLO SCANDALO

Sergei Polunin è oggi un ballerino nella tempesta. Bello e dannato, c’è stato chi l’ha paragonato addirittura a Rudolph Nureyev. Il suo curriculum lavorativo non è tra i più lineari: a soli ventun anni ha lasciato il Royal Ballet di Londra (da étoile), per poi dare il finto addio alle scene con un video che ha ricevuto milioni di visualizzazioni, nel quale danza sulle note di “Take me to church” di Hozier. Ma negli ultimi mesi ha sollevato un polverone facendo dichiarazioni sessiste che gli sono costate il ritiro dell’invito come ballerino ospite all’Opera di Paris. Le frasi dello scandalo, che riportiamo fedelmente, sono state queste (pubblicate sul suo account Instagram): “Man should be a man and woman should be a woman. Masculine and Femenine energies creates balance. That’s a reason you got balls. Same think Outside ballet, Man what’s wrong with you? Females now trying take on the man role because you don’t fuck them and because you are an embarrassment. Man are wolfs man Are lions man are the leaders of there’s family you suppose to take care of everything ! What happen? Stop being weak be a man be a warrior what’s wrong with you??? No respect for you, life will beat you down put you on your knees and wash you out. Need a good slap to wake you up Unbelievable!” (L’uomo dev’essere uomo, e la donna, donna. Le energie maschili e femminili creano equilibrio. Per questo motivo avete le palle. La stessa cosa vale al di fuori del mondo della danza classica, uomini che problemi avete? Le femmine stanno cercando di prendere il ruolo degli uomini perché non le scopate e perché siete una vergogna. Gli uomini sono lupi, gli uomini sono leoni, sono i leader delle loro famiglie, dovreste prendervi cura di tutto! Cosa è successo? Smettetela di essere deboli, siate uomini siate guerrieri, cosa c’è che non va in voi? Nessun rispetto per voi, la vita vi butterà giù, vi farà cadere in ginocchio e vi sbatterà per terra. Avete bisogno di un bello schiaffo per svegliarvi, incredibile!) Da qualunque parte lo si guardi, anche volendo giustificarlo, è un post ingiustificabile. Violenza verbale, odio, sono parole che, secondo una fan che l’ha visto e conosciuto due anni fa, non sembra possibile siano uscite dalla sua bocca. Lei ce lo descrive come un ragazzo sensibile, dolce, disponibile a parlare con tutto il pubblico che lo aspettava dopo lo spettacolo e a scattare un selfie con chi lo desiderasse. Ma che ne è stato di quel Sergei? In un’intervistarilasciata in questi giorni a un giornalista della BBC, Polunin prova a difendersi dalle accuse di omofobia (arrivate anche da Verona, dove ballerà a fine agosto, dalCircolo Pinke daPotere al Popolo!): “Intendevo dire che è importante avere energia maschile nella danza. So che il pubblico ama quel senso di individualità, e l’uomo deve avere quella forza. Non importa se sei gay o etero: l’uomo deve avere quella forza per prendersi cura della propria famiglia e dei propri cari”. Pensiamoci un attimo: ciò che sostiene è in contraddizione con il post dello scandalo, sembra quasi un “rattoppo” atto a salvare l’insalvabile. Caro Sergei, hai detto che “le donne cercano di prendere i ruoli maschili perché non ve le scopate”: ti sembra che tutto questo abbia a che fare solo con il mondo della danza? Non ti sembra una frase sessista?D’altro canto, più volte, come sottolinea la giornalista Liliana Federiciin un articolo in sua difesa, il ballerino ha scritto sui social di essere a favore dei diritti dei gay.Per non parlare degli insulti alle persone “grasse”. Queste alcune delle sue parole: “Non ho rispetto per i pigri. Smettetela di tenere il culo attaccato alla sedia! Non è utile, è brutto, è pigrizia. Smettetela di mangiare, muovete il culo, immergetevi nella natura, iniziate a fare sport, o andate a prostitute. Ho un’idea: prendiamo a schiaffi le persone grasse quando le vediamo, le aiuteremo e le incoraggeremo a perdere un po’ di grasso”. Crediamo che il tutto si commenti da solo. Ma quindi: ci è o ci fa? Nella video intervista di cui sopra lo si vede con un faccino angelico, come se non fosse la stessa persona che ha vomitato quel fiume di parole senza punteggiatura sui social network. Quando il giornalista gli chiede se si sente di chiedere scusa a chi si è sentito offeso, risponde sempre sorridendo che non crede nel pentimento e nelle scuse, e vuole assumersi le conseguenze dei suoi gesti. Insomma, finché si tatua Putin sul petto va bene, ognuno ha le sue idee ed è libero di esprimerle. Ma quando offende, sputando odio, allora tanto bene non va. Ci viene pure il sospetto che non sia molto furbo: se anche pensasse le cose che ha scritto, perché farlo sapere al mondo intero e sottoporsi a un’inevitabile gogna, mediatica e non? Ad un certo punto credevamo addirittura fosse stato vittima di un hacker, tanto ci parevano impossibili le sue dichiarazioni (e forse avrebbe fatto meglio a usarla come scusa). Ma andiamo oltre: noi l’abbiamo visto ballare per la prima volta qualche giorno fa, il 29 maggio, al teatro Palladium (Londra), dove va in scena fino all’1 giugno. La serata prevedeva tre balletti:  il primo e l’ultimo avevano Sergei come protagonista, mentre il secondo no. Ebbene, una delusione. Non lui, che si è confermato essere il fuoriclasse che ci aspettavamo. Sono le coreografie quelle ad aver deluso maggiormente le nostre aspettative: le abbiamo trovate noiose, troppo lunghe, tediose, senza filo logico. Senza contare che, a parte Johan Kobborg, primo ballerino del balletto nazionale danese, gli altri ragazzi in scena non erano a livello di una serata del genere. Insomma, dopo due ore di sofferenza (in parte fisica, a causa della scomodità delle poltroncine del teatro, in parte morale), siamo usciti. Volevamo conoscerlo, capire com’era dal vivo, e così siamo andati ad aspettarlo di fronte allastage door, immaginando che sarebbe uscito per salutare i suoi fan. Dopo cinque minuti, un russo non molto socievole (presumiamo il suo manager) ci ha informato che al 90% Sergei non sarebbe uscito, perché era molto stanco. Quando una signora (venuta da Orlando, California, per vedere il suo beniamino) gli ha chiesto se ci fosse la possibilità di organizzare uno spettacolo nella sua città con Sergei come protagonista, il signore le ha risposto “Se ha abbastanza soldi…!”. E sottolineiamo signore. Dopo dieci minuti di attesa ce ne siamo andati. Insomma, l’impressione che abbiamo avuto è stata che Sergei si sia circondato di pessimi consiglieri, pessimi coreografi, e stia buttando via i migliori anni della sua carriera appresso a progetti senza valore e che non fanno risaltare il suo immenso talento. Un vero peccato, perché non nascono ballerini di questo livello tutti i giorni. Ma purtroppo, il talento non basta: ci vuole anche molta testa. Noi ci auguriamo che Polunin possa ritrovare presto la retta via, tornando a far parlare di sé per le sue esibizioni sul palco e non per quelle sui social.